Culture. Eat it
15 Ottobre 2014
Quando immagino la figura del falegname, lo vedo sempre vecchio, dolce, con la barba e le mani consumate dal lavoro. Per intenderci, un po’ come il nonno di Heidi. Poi ho scoperto Giacomo Moor e l’aspetto del falegname ha cambiato completamente volto. Non solo perché di barba non c’è nessuna traccia, ma anche perché la sua età non si avvicina per nulla all’anzianità. Classe 1981, questo giovane artigiano del legno fa tutto completamente da solo. Ogni sua creazione infatti, non solo è stata realizzata, ma anche progettata da lui. Sì, perché Giacomo Moor è riuscito a coniugare gli studi universitari con un’esperienza lavorativa presso una bottega artigiana. Così non solo ha conseguito una laurea in design al Politecnico di Milano, ma ha anche imparato il mestiere del falegname: un mix esplosivo di competenze che gli ha permesso di dare vita ad un azienda tutta sua, che prende il nome di Giacomoor.
Ogni creazione di Giacomo Moor è un pezzo di design nel vero senso del termine: possiede brio, originalità e funzionalità. Tutto è fuso sapientemente in un delicato equilibrio di opposizioni. La pulizia delle linee e il design contemporaneo si fondono con il calore e la matericità del legno, mentre l’innovazione incontra la maestria artigiana. Tavoli, librerie, letti, lampade, complementi per l’arredo e persino cucine: le creazioni di Giacomoor sono in grado di arredare ogni angolo della casa con un profumo magico, quello del legno. Di noce, di Frejo, d’olmo, di betulla, di rovere e anche di recupero, pezzi consumati dal tempo a cui viene data nuova vita.
Giacomo Moor è uno splendido esempio di come le competenze possano portare alla conquista di grandi risultati. L’artigianato è uno dei punti di forza del nostro paese e lui ha saputo sicuramente dargli nuovo smalto. Se volete saperne di più e conoscere tutte le collezioni di Giacomo Moor vi basta cliccare sul sito web che trovate qua sotto.
Foto courtesy Giacomo Moor.
Autore
biografia:
Copywriter, folletto tuttofare e mamma con una passione smisurata per la fotografia. La scrittura è una medicina che le permette di esprimere la propria personalità e far emergere la sua vera voce. Meglio di uno psicanalista. Alla perenne ricerca di una strada da seguire, al momento, preferisce perdersi.
