Culture. Eat it
25 Maggio 2017
Padova è una ragazza popolare e un pò superficiale.
Ci camminiamo, qui, tra pollini sole e pioggia e dopo sole ancora, noi due.
Io non so niente di te, tolto il fatto che da un anno vedo ciò che vedi, da uno schermo
E ora ti racconto un pò della mia vita; e ora mi racconti un pò della tua vita.
Niente.
A parte il fatto che fantastico parecchio su quante volte ci possiamo essere incrociate… Che magari ti ho pure mandata a cagare se mi hai tagliato la strada o mi sei passata davanti alla Romana prendendo il gelato… Ma qualcosa mi dice che tu queste cose non le fai.
A proposito: te l’ho mai detto, o no, che se dovessi prendermi un gelato con il tuo sapore sarebbe fior di latte?
Sincero.
Non ha bisogno di altro per essere buono da morire.
Ti basta sapere che da piccola lo chiamavo “il gelato vero?”.
Non ha bisogno d’altro.
Un pò come te, mia rara e preziosa confidente.
Hai voglia di scrivere un pò sul nostro quaderno immaginario?
Il tuo è un compito importante… Sai… Riempire il vuoto del troppo, distrarre i volti verso il bello.
Lo sa bene la natura, che ti ha plasmata delicata come una falena trasparente.
Perché tu possa appoggiarti sulle cose, tutte le cose, come una carezza che mancava.
E tu possa toccare anche la ferita meno rimarginata, anche il cuore più spezzato.
Perché tu raggiunga quelli che si nascondono nei pertugi che si aprono lungo i battiscopa di case caotiche di sentimenti. Quelli come me, ogni volta che mi sento ferita o ho paura che qualcuno possa farlo.
Ci vorrei mettere tutto ciò che ho a disposizione, in questo, per descrivere il sereno stupore che provo a sapere che qui, chissà quanto vicino, proprio qui, dove la gente non compra e non disprezza, semplicemente tante volte non capisce…
qui, dico, se stringo la mia mano o mi guardo attorno tu ci sei.
Dappertutto.
Non so niente di te, dico.
A parte che da un anno vedo ciò che vedi e che io ora vedo te.
Qui.
Come meriti d’esser osservata: in silenzio, a pieni polmoni.
Ti vedo. Sei grande e luminosa.
Mi credi? Mi sento meno sola.
Ma Che dici se non lo diciamo a nessuno?
Mi senti? Sei poesia.
Ph. Sara Cartelli
© The Eat Culture
Autore
biografia:
Community Manager con la passione per la sociologia, vive da sei anni tra Padova e Milano. Una volta scrisse una strampalata teoria sulla Matematica, su di un compito di Matematica. Prese zero e il prof. le disse che doveva trovare sfogo alla sua troppa fantasia se voleva abitare nel mondo reale. Comprò un block notes e iniziò a scriverci tutto quello che le passava per la testa, nacque così l’amore per la scrittura, l’amore per l’espressione.
