Home > storie > Giù la maschera

Giù la maschera

Culture. Eat it

27 Febbraio 2017

storie

Giù la maschera

di Valentina De Simone

  • Posso continuare a fidarmi di lei
  • Lui la lascerà
  • Lui è perfetto per me
  • Lei è una stronza
  • Lui è bello, bello e basta

In un sogno sto seduta alla fermata del tram, con un vestito rosa, da Principessa. Con me ho una borsa pesante, piena di qualcosa.

Ogni volta che qualcuno si avvicina per parlare, con una mano mi presento, con l’altra frugo nella borsa, prendo una delle maschere che contiene e la piazzo sul suo viso.

  • Posso continuare a fidarmi di te, ora, mia cara e dolce amica mia
  • Tu la lascerai, perchè è ormai troppo logorante ciò che vi portate dentro
  • Tu sei prefetto per me: lo vedo dal modo in cui ti muovi quando mi parli e quando parli… Mio Dio quando parli. La tua voce è la migliore mai sentita, poesia ciò che dici, sinfonia ciò che sai.
  • Tu sei una stronza, una stronza e basta cuore di pietra … a te che tutto va sempre bene
  • Tu sei bello, bello e basta… Bello abbastanza da pensare che la vita abbia il diritto d’essere addolcita dalla tua bocca sul mio collo, le tue mani sui miei fianchi, la tua bocca sulla mia bocca e poi nulla più.

Siamo tutti diretti a questa festa. 5 o 6 fermate e ci siamo: la principessa rosa che non crede più al principe e non ha mai avuto voglia di prendersi la responsabilità del reame.
La bionda Alice che in realtà porta una parrucca e corre dietro al coniglio perchè null’altro ha da fare, se non buttare via il suo tempo.
Peter Pan con la sua Wendy si affretta a mettere in tasca il cellulare: ha appena scritto a Trilly “Mi raccomando, non chiamare”.
Milord è alto ed elegante, porta una rosa nel taschino e l’ingombrante mantello annega qua e là, nelle pozzanghere di questa città trafficata.
Jessica Rabbit è vestita di rosso, con le sue mossette trattiene le lacrime… Che un trucco rovinato non la tradisca, almeno lui.
Casanova e il suo capello lungo arrivano in ritardo. Lui si guarda attorno col suo sguardo irresistibile, dato dal modo unico in cui corruccia il sopracciglio. Avrà passato troppo tempo a pettinarsi, tutti pensano. O forse quell’espressione è solo il modo che ha un viso perfetto di esprimere stanchezza: ha fatto le 4 guardando vecchi film.

Tutto è perfetto nel grande e affollato salone della festa.
Strano adesso pensare, tra un rondò e l’altro, che fossero i coriandoli un tempo il senso di questo carnevale.

SPREAD THE CULTURE

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo subito!

Autore

Valentina De Simone

email me

follow me

Valentina De Simone

biografia:

Community Manager con la passione per la sociologia, vive da sei anni tra Padova e Milano. Una volta scrisse una strampalata teoria sulla Matematica, su di un compito di Matematica. Prese zero e il prof. le disse che doveva trovare sfogo alla sua troppa fantasia se voleva abitare nel mondo reale. Comprò un block notes e iniziò a scriverci tutto quello che le passava per la testa, nacque così l’amore per la scrittura, l’amore per l’espressione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

NEWSLETTER

Join the eat culture

La cultura da mangiare che
non teme la prova costume.

Entra a far parte
della nostra famiglia!