Culture. Eat it
22 Aprile 2016
Questa ricetta viene da un libro fantastico. Fantastico non solo perché scritto dalla versione scandinava della famiglia del mulino bianco, ma fantastico perché pieno di idee fantastiche. The green kitchen narra di falafel al pistacchio e di yoga pot, di ricette veggie e sanissime, che le mangi e già ti sembra di star meglio col mondo. Uno di quei libri di cucina che custodisci come un cimelio di famiglia, che godi nel sfogliare e che non ti stancherai mai nel farlo. Ed è il primo libro di cucina che mi è stato regalato e, come tutte le prime volte, sarà sempre un po’ più speciale.
INGREDIENTI (per 4 persone)
- 3 banane mature
- 6 uova
- 100 gr. di cocco disidratato in polvere
- Un pizzico di cannella
- Olio di mais per ungere la padella
- Fragole, yogurt bianco e miele a volontà
MATCHING SOUNDTRACK: Cheerleader, Omi
PROCEDIMENTO
Iniziate sbucciando le banane, tagliatele a pezzettini in una scodella e riducetele in una purea grossolana schiacciandole con la forchetta. Ora, in una boule, rompete le uova intere, sbattetele e aggiungete la farina di cocco. Una volta ben amalgamato il tutto aggiungete anche le banane e il pizzico di cannella, mescolate ancora un pochino affinché diventi una pastella abbastanza uniforme. Ora non vi resta che mettere a scaldare una padella antiaderente con un filo d’olio di mais e versarci un paio di cucchiaiate di composto per ogni pancake. Non fateli tanto grandi perché altrimenti avrete difficoltà nel girarli, credo che le dimensioni che vedete in foto siano perfette, così non correte rischi. Mentre i pancakes cuociono da un lato mettete il coperchio (così accelerate la cottura) dopo un paio di minuti a fuoco basso potete girarli con una paletta e lasciare andare ancora per un minutino. Continuate così fino all’ultimo pancakes, servendoli caldi nella tipica “torretta”, irrorati da cucchiaiate di yogurt, gocce di miele e tante fragole fresche.
Photography: Sara Cartelli.
© Immagini The Eat Culture.
Autore
biografia:
Cogitatrice impegnata, praticante dell’Amore Universale, su di lei nemmeno una nuvola. A 30 anni non ha ancora la minima idea di come vuole essere a 32: una, nessuna ma forse non centomila. Grazie al cielo tutto scorre. Panta rei. E alla fine, come in uno splendido giardino Bahai, verrà estasiata da un’illuminazione. E vivrà per sempre felice e contenta.