Culture. Eat it
1 Febbraio 2016
Nel presentarvi questo libro mi sento come un elefante in una cristalleria perché per parlare di razzismo ci vogliono conoscenza, consapevolezza e un po’ di coraggio e al momento credo di possedere solo quest’ultimo, quel tanto che basta per parlarvi di questo splendido romanzo: Bianco di Marco Missiroli.
Non ci sono né banalità né retorica nelle pagine dell’autore. Ciò che dà ritmo alla storia è l’amore, quello del vecchio Moses Carpenter per la sua Judith, la scomparsa moglie. È per lei che il vedovo dopo l’arrivo degli scandalosi vicini – il negro Nimrod e la sua bionda bianca sposa americana – rivive la propria vita votata all’odio per il diverso, diverso che per Moses ha la pelle nera. In un tempo della narrazione che oscilla tra il presente e il passato, è la memoria ad essere depositaria delle origini del male. I ricordi della caccia all’”insolente” ragazzino nero riaffiorano insieme ai riti di iniziazione del Klu Klux Klan, al senso del peccato e all’odore della paura ben conosciuti anche da Miss Betty, la moribonda e fumatrice suocera nera della bianca sposa. Miss Betty sembra essere la custode del riscatto di Moses. La donna è capace di provare compassione per il vecchio che nulla può contro il suo passato ma al quale indica uno spiraglio di luce tra una canzone peccaminosa e un ballo notturno.
Un romanzo sulla redenzione, quindi sul riscatto. Sul riscatto morale prima di tutto, sociale, ma soprattutto umano. Un romanzo sul razzismo negato, quello dei perbenisti, quello di tutti i giorni, quello più odiato di tutti – dice Missiroli: tutto questo è Bianco.
Durata della lettura: una settimana
Photography: Sara Cartelli.
© Immagini The Eat Culture.
Autore
biografia:
È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.