Culture. Eat it
12 Luglio 2016
Dicono sia possibile definire la felicità (F) attraverso una formula:
F = P + (5xE) + (3xH)
dove P sono le caratteristiche personali come visione della vita, elasticità, adattabilità; E sono i bisogni esistenziali, quali salute, amici, denaro; mentre H denota i bisogni di carattere superiore, come autostima e senso dell’umorismo, qualità che entrano in gioco quando i bisogni primari sembrano scarseggiare.
Tutto ciò potrebbe valere in un mondo ordinato dove la realtà procede senza imprevisti, secondo il ritmo che ciascuno ritiene adatto a sé, ma qualcuno diceva che la vita “è quello che ti succede mentre sei impegnato a fare altri progetti” e continua ad avere ragione.
Lo sa bene Louisa Clark che non è riuscita a far cambiare idea a Will Traynor, fermo nella sua convinzione di voler porre fine alla sua vita tramite il suicidio assistito.
È dura sapere che l’amore a volte può non bastare.
In “Dopo di te” di Jojo Moyes ritroviamo Louisa che tenta di sopravvivere a Will cercando senza grandi risultati di riprendere dove tutto si è fermato con la sua morte. A chiederlo è lui stesso in un’ultima lettera: “Per qualche tempo ti sentirai a disagio nel tuo nuovo mondo. Ci ci sente sempre disorientati quando si viene sbalzati dal proprio angolino rassicurante… C’è fame in te Clark. C’è audacia. L’hai soltanto sepolta, come fa gran parte della gente. Vivi bene. Semplicemente, vivi.”. Eppure è per lei difficile vedere la vita che ha davanti a sé come una preziosa opportunità; a sollecitarla e spronarla ci sono i suoi genitori, sua sorella, i Traynor, il gruppo di sostegno ma nessuno sembra capire ciò che prova. Nulla è abbastanza senza di lui.
Per fortuna la vita scorre e nel suo cammino Lou incontrerà nuove persone che faranno da ponte tra ciò che c’era prima e ci sarà dopo Will.
Saranno capaci di rimarginare la ferita?
Riusciranno a farle accettare senza sensi di colpa quella cicatrice che le racconterà per sempre che è esistita una Louisa con Will e potrà ancora esistere dopo di lui?
Cara lettrice, “indossa” gli occhi di Lou e guarda con speranza ad un mondo senza Will.
Durata della lettura: qualche ora per un paio di sere
Photography: Sara Cartelli.
© Immagini The Eat Culture.
Autore
biografia:
È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.