Culture. Eat it
27 Ottobre 2015
“Paura: emozione primaria, comune sia al genere umano sia al genere animale. È dominata dall’istinto che ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una suffragata situazione di pericolo”. Wikipedia docet. La paura? cosa volete sia per Max, lui infila il suo vestito da lupo ed il gioco è fatto. D’altronde il coraggio è fatto anche di paura e lui ne ha da vendere. Ma chi è Max? È un bambino che abita Nel paese dei mostri selvaggi, un magico albo illustrato con il quale Maurice Sendak negli anni ’60 – allora come oggi – parlava con audacia ai più piccoli.
Chiuso nella stanzetta dopo il castigo ricevuto a causa delle sue “selvaggerie”, Max reagisce con l’immaginazione: è un mondo fantastico quello in cui approda, abitato da creature dai denti aguzzi alle quali dimostrerà presto di essere il loro degno re. Ma di cosa ha timore? Le wild things, dal più suggestivo titolo inglese Where the wild things are, rappresentano quei luoghi sconosciuti della mente in cui scappiamo quando la rabbia esplode e nei quali la paura si nasconde. Max forse è solo spaventato da ciò che ha fatto, dalla solitudine e dall’allontanamento dei suoi genitori… ma le illustrazioni dell’autore, preziose nelle molteplici tecniche a penna inchiostro ed acquarelli, sconfiggeranno la preoccupazione e lo riporteranno nella sua cameretta guidato dal familiare profumo di cose buone.
Siamo davanti ad un classico. Perché? Per diverse ragioni ma soprattutto perché aver paura non ha tempo né destinatari precisi, cattura tutti adulti e bambini. Coraggio, mamma e papà, prendete tra le braccia i vostri piccoli e fate questo viaggio insieme a loro. Non a caso l’autore afferma “Non scrivo per i bambini. Non scrivo per gli adulti. Scrivo e basta”. Maurice Sendak è un genio senza tempo, punto.
Durata della lettura: la notte di Halloween
Photography: Sara Cartelli.
© Immagini The Eat Culture.
Autore
biografia:
È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.