Culture. Eat it
4 Dicembre 2015
antipasti e finger food
IL MENù DI NATALE #2: INSALATINA TIEPIDA DI POLPO SU PATATE VIOLA
Io questo piatto l’ho sempre cucinato nella sua versione estiva, in insalata e bello fresco. a dire il vero non mi spiaceva nemmeno in inverno ma luca sostiene che in questa stagione l’unica cosa che si può mangiare fredda sia l’insalata. agli ordini capo. ed è così che è nata questa “versione”, più sofisticata, caldina e parecchio buona anch’essa. tanto da proporvela come antipasto per il vostro-nostro menù delle feste che (thanks god) si stanno sempre più avvicinando… non aggiungo altro, credo di aver aggiunto fin troppo nella descrizione della ricetta. Io sto facendo l’albero, e voi a che punto siete con gli addobbi?
INGREDIENTI (dosi per 8 persone)
- Un polpo da mezzo chilo circa
- 250 gr. di surimi
- Una costa di sedano
- 5 patate viola (sono di piccole dimensioni)
- 2 patate gialle piccole
- 200 gr. di pomodorini a ciliegia
- Olio evo, sale, pepe nero, succo di limone q.b.
Colonna Sonora: Puzzle pieces dei Saint Motel
PROCEDIMENTO
Per il polpo
Qui amici miei avete due possibili strade tra cui scegliere. La più semplice è quella di comprare un polpo già pulito, cotto e tagliato: lo trovate nel banco dei surgelati. Quella più “complicata” (ma non lo è se seguite alla lettera poche semplici mosse, ve lo assicuro) è di comprare un polpo fresco al banco del pesce. Ecco, la cottura del polpo, un po’ come la carbonara, ha tante versioni quante sono le mani che lo hanno cucinato almeno una volta nella vita. C’è chi dice di sbollentare preventivamente solo i tentacoli, chi di cuocerlo un tot di minuti moltiplicati per la radice quadrata della vostra età meno i cm del piano cottura, chi di parlargli non appena arriva a bollore… Insomma ognuno dice la sua. E io dico la mia: polpo nella pentola, acqua fredda a coprire, portate ad ebollizione a fuoco lento, una volta raggiunto il bollore spegnete il fuoco e coprite con un coperchio. Il polpo sarà pronto una volta raffreddato nella sua acqua di cottura. Questo metodo – che va bene per un polpo di piccole dimensioni, ma anche per uno di grandi, basta ripetere il procedimento una seconda volta – assicura morbidezza alle carni, insomma è impossibile commettere errori. Una volta cotto – o scongelato – lo tagliate a pezzetti e vi occupate del surimi. Tagliatelo a rondelle e mettetelo da parte assieme al polipo.
Per il tortino di patate
Affettate sottilmente le patate viola e quelle gialle; in una padella antiaderente coprite il fondo con dell’olio evo e non appena è caldo versateci le patate. Salate, pepate e lasciate insaporire saltandole di tanto in tanto fino a quando non si è asciugata la loro acqua. A questo punto aggiungete dell’acqua a piccole dosi e coprite; ogni paio di minuti alzate il coperchio, con un mestolo di legno spezzate le patate e raggiungete acqua fino a quando non saranno cotte. A questo punto a piacere potete aggiungere del parmigiano grattugiato e qualche noce di burro, lasciate rosolare il fondo e spegnete il fuoco. Armatevi di un coppa pasta – o di uno stampino da biscotti come ho fatto io – ungetelo di olio, adagiatelo al centro del piatto e riempitelo con le patate pressando con il dorso di un cucchiaio.
Ci siamo quasi eh. Non ci resta che ultimare le preparazioni: cubettate il sedano e conditelo con olio, sale, pepe e gocce di limone. Saltate a fuoco vivace il polpo e il surimi con un filo d’olio fino ad averlo scottato. Mettete il tutto in una boule e addizionate il sedano. Ora adagiate il pesce sopra il tortino di patate. A piacere, per vivacizzare il piatto, potete saltare dei pomodorini e aggiungerli all’ultimo. Vi assicuro che questa ricetta è davvero più facile a farsi che a dirsi. Vi consiglio di iniziare dal polipo e, contemporaneamente alla sua cottura passare alle patate. Vedrete che è un gioco da ragazzi ed il successo è assicurato! Buon week end!
Photography: Sara Cartelli.
© Immagini The Eat Culture.
Autore
biografia:
Cogitatrice impegnata, praticante dell’Amore Universale, su di lei nemmeno una nuvola. A 30 anni non ha ancora la minima idea di come vuole essere a 32: una, nessuna ma forse non centomila. Grazie al cielo tutto scorre. Panta rei. E alla fine, come in uno splendido giardino Bahai, verrà estasiata da un’illuminazione. E vivrà per sempre felice e contenta.