ISTANBUL MAMA SHELTER: NON UN SEMPLICE HOTEL

Soliti propositi per le vacanze: trovare un ostello a 20 euro a notte, rigorosamente senza bagno in camera, che non possiamo permettercelo. Quando però ho visto le immagini del Mama Shelter di Istanbul, ho pensato che una notte lì me la potrei anche concedere, per poi rigorosamente tornare ai materassi a molle e alle lenzuola infeltrite dell’ostello della gioventù.

Istanbul è una città meravigliosa, è il crocevia tra oriente e occidente, è il luogo in cui cristiani e musulmani convivono armoniosamente, dove ragazze con il velo e ragazze in minigonna camminano assieme e sono amiche, dove realizzi che il fondamentalismo religioso è cosa di pochi ed è amplificato solo perché i media vogliono che sia così. E la storia del Mama Shelter è una storia d’amore, è la storia di un uomo, Jérémie Trigano, che si è innamorato della città e di una donna che gli ha insegnato quanto le differenze possano rendere un amore più forte.

I fondatori del Mama Shelter vogliono innovare Istanbul con un luogo sorprendente, un luogo nato dalle vibrazioni di un quartiere, con l’energia dei suoi abitanti, della città e dei suoi viaggiatori. Il sogno è quello di creare uno spazio unico, atipico, romantico e partecipativo, che non sia unicamente un hotel, ma un vero e proprio “bazar urbano” fatto di incontri, libertà, sensazioni ed emozioni.

L’hotel è stato progettato dal gotha del design Philippe Starck che è riuscito nell’intento di creare uno spazio che facesse riferimento a Istanbul senza cadere nei tradizionali luoghi comuni. Come lui ammette «Era normale, logico e naturale che Mama il Shelter, punto d’incontro fra generazioni, invenzioni ed energie, si stabilisse un giorno di Istanbul, collegamento fra culture, civiltà e futuro».

Il Mama Shelter non è solo un hotel ma ci insegna a combattere i pregiudizi, a guardare il prossimo con curiosità e non l’“indifferente paura” che solitamente riversiamo verso ciò che non conosciamo.

www.mamashelter.com