Culture. Eat it
3 Ottobre 2016
La felicità non fa notizia, né in tv, né sul giornale e nemmeno sui social.
Più spesso di quanto si pensa ci si nutre del dolore altrui. Quante volte le persone manifestano vicinanza nei momenti difficili ma si volatilizzano quando la vita si riprende e si è pronti a ricominciare? Certo, è vero anche il contrario. Accade anche però che stare vicino ad un amico che soffre sia incredibilmente più facile del partecipare alla sua gioia, quasi come se assaporare la sventura altrui rendesse la propria vita più fortunata.
La felicità deve fare notizia.
Ci sono tanti momenti che neanche ci accorgiamo di vivere come felici.
Pensiamo a quando ci sentiamo chiamare zia o zio senza alcun legame di sangue e si sente crescere dentro un’emozione forte e inaspettata; a quando guardiamo a quell’amico che sprizza gioia da tutte le parti e anche il nostro sguardo diventa più bello; a quanto partecipare ad un evento importante della vita di qualcuno ci faccia apprezzare di essere stati scelti fra tanti.
Proviamo a pensare al mondo come ad un posto dove le persone si nutrono di felicità e da questa traggono l’energia per stare vicino a chi felice non lo è; ad un luogo dalle numerose possibilità di collaborare, condividere, partecipare, costruire.
Ne vale sempre la pena. Perchè?
Perchè “quelli che hanno capito che la vita è una cosa seria li riconosci subito. Ridono.”
In questo mese dedicato alla felicità vi auguriamo di poter riempire la vostra quotidianità di risate.
Ridiamo, sorridiamo, cerchiamo di apprezzate la felicità nelle piccole cose!
Comincio io. Il mio migliore amico ritorna a casa dopo dodici anni: Spilimbergo, la sua Itaca.
#Marinoètornatoacasa e io non so dirvi quanto sono felice per lui!
Tocca a te, metti in circolo la tua notizia felice usando l’hastag #myhappynews
Ph. Sara Cartelli
© The Eat Culture
Autore
biografia:
È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.