Culture. Eat it
11 Dicembre 2017
Ta daaaaan: ecco a voi Il giardiniere notturno, una vera e propria meraviglia!
L’albo illustrato di cui sto per parlarvi è l’opera prima dei The Fan Brothers, Terry ed Eric.
Spesso quando parlo di libri, specie se illustrati, uso la parola “meraviglia” e non posso farne a meno perché ci si sente meravigliati quando si stringe tra le mani una piccola opera d’arte come questa.
Nelle prime pagine della storia, Grimloch Lane affiora grigia e annoiata. Lì all’orfanotrofio Grimloch c’è William che trascorre parte delle sue giornate da solo.
Una mattina, affacciato alla finestra della sua camera, non crede ai suoi occhi: a fissarlo c’è un enorme gufo verde fatto di foglie. William lo osserva fino al calar del sole e allo spuntare della luna. Si chiede cosa ci sarà ad aspettarlo l’indomani. L’attesa cresce e il giorno dopo compare un gatto, quello dopo ancora un coniglio e un pappagallo e…
A Grimloch Lane stava succedendo qualcosa. Qualcosa di bello.
Nessuno conosce l’artefice, nessuno ha mai visto Il giardiniere notturno; nonostante ciò le persone improvvisamente sono accumunate dallo stupore davanti a tanta bellezza e inaspettatamente unite attendono il giorno successivo con il suo prodigio.
Questa immagine di attesa collettiva mi ha ricordato il Natale.
La magia, il calore e la luce che lo caratterizzano. Il Natale è una cosa da vivere con semplicità, la stessa che si scorge nelle poche parole usate e nelle immagini di quest’albo che con delicatezza ci ricorda quanto sia preziosa la capacità di sapere aspettare.
L’attesa varrà al piccolo William la scoperta dell’identità de Il giardiniere notturno e molto di più.
Il loro incontro cambierà per sempre la sua vita e quella degli abitanti di Grimloch Lane che, come in una favola, sapranno far tesoro della bellezza delle piccole cose.
A volte basta poco per vedere il mondo sotto una luce differente.
Durata della lettura
una notte a Grimloch Lane
Ph. Sara Cartelli
© The Eat Culture
Photos: Sara Cartelli
Autore
biografia:
È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.