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Hygge libro

Culture. Eat it

27 Marzo 2017

il libro sul comodino

Il libro sul comodino: Hygge. La via danese alla felicità.

di Ramona Lucarelli

Hygge? Da quando ho capito di cosa si tratta posso affermare che “È una vita che sono danese!”.
Me lo sentivo che esisteva una parola che da sola poteva racchiudere molti rituali di felicità.
Hygge, è solo una parola quindi? No, nemmeno i danesi sanno spiegare esattamente cosa sia ma per noi oggi è il titolo del libro sul comodino di the eat culture:  

Hygge. La via danese alla felicità di Meik Wiking.

Iniziamo con il dire chi è Meik Wiking.
Il sig. Wiking è il direttore dell’Happiness Research Institute di Copenaghen, un istituto che ha sede in Danimarca che studia ciò che ci rende felici.  Lavoro assicurato per i dipendenti, no? Chi può sapere veramente cosa rende felici le persone? I danesi hanno provato a capirlo.

La parola hygge compare per la prima volta all’inizio dell’Ottocento, un termine attinto dal mondo norvegese che significa benessere. Viene usata spesso dai danesi anche sottoforma di aggettivo, “hyggelig”, o di verbo, “hyggeligt”. Insomma è tutta questione di hygge: tutto può essere filtrato da questa parola con la quale si misurano eventi, luoghi, situazioni, rapporti.

Di recente è hygge mania: molti ne parlano con fascinazione, altri con diffidenza, ma

cos’è veramente la hygge?

La Danimarca è stata incoronata tra le nazioni più felici del mondo suscitando non poca curiosità intorno a questa hygge, eppure questo libro non è un manuale che insegna ad essere felici. Ci mancherebbe, aggiungo io. Si tratta piuttosto di descrivere a parole, tante e intervallate da numerose immagini, un’atmosfera che si respira quando facciamo ciò che ci fa stare bene. Molte delle esperienze proposte nel libro sono evidentemente legate al mondo danese ma tante altre sono esportabili ovunque.

Che cosa è hyggelig?

Le candele, le lampade, in generale un’illuminazione soffusa. Una torta, paste e pasticcini, meglio se sul luogo di lavoro. Le bevande calde, caffè in testa. Il libri (Gesù grazie!). L’abbigliamento, preferibilmente di colore nero, confortevole, come una grande sciarpa, un maglione caldo e avvolgente. La casa, perfetta se con un camino e un “hyggekrog”, un angolo di paradiso tutto vostro. Gli spazi all’aperto da vivere con gli amici. Il Natale, ma anche tutto il resto dell’anno con film, gite sulla neve, picnic estivi. L’attesa di un amico, di un appuntamento, di una ricorrenza. Un luogo, come Copenaghen ma – perché no – anche Roma, Londra, Parigi e Spilimbergo!? La famiglia, le tradizioni.

Per “quelli della hygge” esiste un vero e proprio manifesto riassunto in dieci punti:

  1. Atmosfera
  2. Presenza
  3. Piacere
  4. Parità
  5. Gratitudine
  6. Armonia
  7. Comfort
  8. Tregua
  9. Condivisione
  10. Riparo

Quando ci sentiamo amati, protetti, quando condividiamo esperienze (e qualche dolcetto), quando siamo grati, in armonia, quando sappiamo creare legami e abbiamo cura di essi stiamo vivendo nella confort zone della hygge.

Esisterebbe la hygge anche se non avessimo una parola per descriverla? Per me la risposta è si! La scorsa domenica insieme ad alcuni amici abbiamo vissuto una giornata assolutamente hyggelig senza saperlo: intorno ad una lunga tavolata affollata anche da piccoli bebè abbiamo pranzato insieme, ciascuno di noi ha portato qualcosa da condividere e alla fine tutti si sono impegnati nel sistemare ciò che era rimasto.

C’erano risate, battute. C’era la vita, quella che scorre lenta e appassionata, c’erano giovani donne e uomini che avevano solo voglia di stare insieme. “Il meglio della vita è gratis”, o no?

Un saggio Winnie The Pooh diceva che un’emozione non si scrive ma si prova, ma quanto è bello avere una parola che ci parla di felicità? Grazie Danimarca!
Geografia a parte, ciascuno di noi può vivere la propria hygge, può scegliere la propria via alla felicità. Noi non siamo danesi – è vero – ma vale la pena vedere quanto impegno impiegano nel tentare di spiegare che cosa può essere chiamato felicità e quanta gioia c’è nel saperla condividere, grazie anche a questo libro.

 

Durata della lettura:
qualche serata hyggelig
accoccolati nel vostro hyggekrog

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Ph. Sara Cartelli
© The Eat Culture

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Autore

Ramona Lucarelli

Per aspera ad astra

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Ramona Lucarelli

biografia:

È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.

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