Culture. Eat it
4 Settembre 2017
Questa è UNA STORIA che inizia come tutte le storie dovrebbero cominciare.
C’era una volta… Antonio Dell’Angelo, un tenace sognatore.
Era detto Pellegrin, forse perché povero, forse perchè viandante.
Pellegrin ha speso parte della sua vita a Trieste e a Venezia, e quando a 25 anni fa ritorno a San Leonardo Valcellina, un paese sui magredi del Friuli occidentale, è convinto di poter portare in paese l’acqua dal torrente Cellina.
Ha incontrato molti ostacoli: alcuni concreti, come il dislivello del terreno, altri altrettanto grandi, come i pregiudizi e la mancanza di fiducia che le parole di un contadino sono destinate a suscitare, quando nel 1835 il suo progetto ha avuto concretamente inizio.
Il desiderio è più forte di tutto e due anni dopo diventa realtà: un condotto di 4 km porta da quel momento ai paesani acqua sempre fresca e pulita. Il debito di riconoscenza, si sa, dura poco e presto Una storia cade nel dimenticatoio.
Emanuele Bertossi, illustratore della Valcolvera, scava nella memoria e con la sua matita fa riaffiorare, proprio come Pellegrin con l’acqua, un ricordo lontano.
Egli afferma “ho sempre invidiato chi ha mani grosse, callose, rovinate. Contadini, muratori, fabbri, operai… hanno mani che raccontano delle fatiche del fare e del piacere del saper fare.“
Pellegrin non è “il solo a credere che il suo sogno fosse possibile”. Ci hanno creduto anche l’associazione culturale, che porta il suo nome, Progetto Pellegrin e Emanuele Bertossi.
Con una tavolozza delicata Bertossi descrive la storia della sua impresa e lo fa scegliendo con cura i colori, dal giallo al color della terra, e gli spazi bianchi, altrettanto evocativi del silenzio, della solitudine e dell’isolamento al quale lui e il paese senz’acqua erano sottoposti.
Nella storia di Bertossi capita anche che il germe del sogno assomigli ad una farfalla colorata che vola libera dalla sua crisalide.
Il bello delle storie è che intorno ad esse si raccoglie tutta la famiglia. Una storia è tra queste.
Si rivolge agli adulti, affinché non dimentichino che i sogni non conoscono barriere e ostacoli, e ai bambini perché possano ancora averne di propri da custodire e nei quali credere, proprio come Pellegrin.
Durata della lettura
una notte da sogno
Ph. Sara Cartelli
© The Eat Culture
Photos: Sara Cartelli
Autore
biografia:
È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.
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