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Non ti scordar di te

Culture. Eat it

26 Settembre 2017

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NON TI SCORDAR DI TE

di Valentina De Simone

Questo mese è un anno che partecipo con la felicità di cuore e anima al progetto blog The eat Culture. Inutile dire che l’anniversario è stato un’occasione per rileggere tutti gli estratti prodotti finora da quando, emozionatissimo, nasceva online “la ripartenza”.
Settembre 2016.

Quante cose sono successe nella mia vita da quel momento.
Quante persone sono entrate (arricchendola o impoverendola).
Quanti se ne sono andati, sono tornati chiedendo scusa.
Quante volte sono andata via io.
Quanti si sono rivelati a modo loro idee geniali e saranno indimenticabili.

Così come ogni giorno mi guardo allo specchio e noto i cambiamenti del mio viso, più adulto, o del mio corpo, pure, non posso fare a meno di percepire i cambiamenti del mio cuore.
Anche lui ha qualche ruga in più, qualche dolorino sparso. Anche lui s’è fatto più affascinante con l’età e, soprattutto, più consapevole e degno di considerazione.

È per questo che ho deciso di intitolare questo pezzo “non ti scordar di te”, per invitare chi si mette da parte troppo spesso ad avere il coraggio di riconoscere il valore che merita e vivere in un mondo in grado di celebrarlo ogni giorno.

Quando ti rendi conto che ti stai facendo piccolo piccolo per entrare nella vita di qualcuno, restare nella vita di qualcuno o in una situazione lavorativa, dovresti fermarti un attimo e chiederti se non starai lasciando un vuoto, grande, nella TUA di vita.

Moltissimi anni fa quello che ancora adesso io continuo a considerare il più grande ribelle di tutti i tempi disse “non fare agli altri quelli che non vorresti fosse fatto a te”.

Ripeto: A TE.

Perché tu sei degno di essere amato e rispettato ma affinché ciò accada devi essere il primo a ricordarsi di se stesso.

Non sto parlando del tuo ego, lo sai che è una mera costruzione? Lo sai che non esiste?
Io non lo sapevo. Ho dovuto metterlo da parte per trovarmi e ricordarmi di me. La vera me e riconoscere ciò che mi rende davvero felice.

Ricordarsi di sé significa scegliere di stare dove si è considerati risorse e non pesi.
Frasi come “il tuo ruolo pesa all’azienda” non sono da accettarsi o considerarsi “scotti” da pagare per vivere una vita dignitosa – giacché il lavoro nobilita l’uomo-.
L’impegno, l’umanità e la coesione con gli altri nobilitano l’uomo. Lo stipendio dovrebbe essere un riconoscimento meritato, non una forma di ricatto (o riscatto).
Non dimenticarsi di sè significa non farsi più pigliare a pedate in faccia da un lavoro che non ami o capi irrispettosi.

Ricordati di ascoltare te stesso. Tieni conto del fatto che non sei tenuto ad accettare un’amicizia o un amore che ti tengono agli angoli della propria vita. O non ti apprezzano per quello che sei.

Meravigliati della pienezza che si prova ad andare fino in fondo.
Io avevo paura di questa espressione. ANDARE FINO IN FONDO. Ho lottato per superarla e mi sta dando enormi soddisfazioni.
Ti dirò di più:
Ti senti annoiato? Vai fino in fondo.
Sappi solo che è meno esoso di qualche sbronza o qualche droga, si, ma incommensurabilmente più costoso.

Abbi il coraggio di Svolgere un lavoro che puoi (finalmente) spiegare con poche e semplici parole e che (eppure) ti fa sentire più completo e soddisfatto di quanto nessun’altra occupazione abbia mai fatto, anche se non hai studiato per questo.

Non aver paura di sentirti utile, insostituibile, anzi: pretendilo con l’onesta e la ferma gentilezza di un cuore che sa quello che vuole.

Ricordati che chi arriva nella tua vita poi non se ne va mai via del tutto. In realtà. Come passeggeri che dimenticano oggetti smarriti sui treni, come i pendolari, come gli abbonati.
Ma questa è la tua vita,come direbbe la mia analista; “sei tu che guidi il treno”.

Infine porta con te la consapevolezza che se “stare alle condizioni di”, per te significa “stare alle condizioni di” (magari pur di … qualcosa) TE NE DEVI ANDARE.
Con tutto il coraggio che hai o che serve.

Alla gente non piace vedere che ti sposti da dove voleva metterti per stare bene con se stessa ma tu non sei un albero, puoi muoverti e andare.
Puoi uscire da un ristorante, da un pregiudizio, da un altrui limite. Puoi uscire da una vita e entrare nella tua.

Quella che non ti incasella e non ti blocca ma si espande al tuo ritmo.

Riprenditi il tuo spazio.

Non ti scordar di te.

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Autore

Valentina De Simone

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Valentina De Simone

biografia:

Community Manager con la passione per la sociologia, vive da sei anni tra Padova e Milano. Una volta scrisse una strampalata teoria sulla Matematica, su di un compito di Matematica. Prese zero e il prof. le disse che doveva trovare sfogo alla sua troppa fantasia se voleva abitare nel mondo reale. Comprò un block notes e iniziò a scriverci tutto quello che le passava per la testa, nacque così l’amore per la scrittura, l’amore per l’espressione.

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