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Pane alle noci - ricetta Hygge

Culture. Eat it

31 Marzo 2017

antipasti e finger food

Pane alle noci – come Hygge vuole

di Kristel Cescotto

Luca mi prende sempre in giro per la mia non così segreta passione per i cuscini. Divano, sedie, per terra: solo i bagni ne sono sprovvisti (per ora). Il letto poi – lì mi scateno. Dice che entro breve tempo i cuscini dalla testiera arriveranno ai piedi, e quel tempo non è lontano.

Mia madre si è sempre meravigliata di quanto la parola “ozio” si confacesse alla mia visione (e per quanto possibile anche attualizzazione) della vita. “Ozio” nell’accezione romana del termine: prevede ore immersa nella vasca da bagno con disponibilità illimitata di musica chill out, riviste, libri di vario genere, oli essenziali e candele. La mamma invece è una da doccia con il timer che già 5 minuti sono troppi.

Alle sue impellenti richieste “da dove sei uscita?” – per le quali ogni battutaccia si sprecava – ha risposto la mia Guru. Dice che nelle mie vite precedenti sono stata una nobildonna d’alto rango e che i suoi/miei trascorsi sono ancora troppo vividi e presenti in me. Brutta roba passare alla poranza dopo una vita di riccanza.

Comunque nobiltà d’altri tempi e miseria odierna a parte, io mi sento stra-hygge. Se volete sapere a cosa mi riferisco con la parola hygge leggete cosa dice Ramona qui e Sara quiLa via danese alla felicità di Meik Wiking l’ho quasi finito di leggere. E devo dire che fino a pag. 127

concordo su tutta la linea col fratello Meik.

Mode o mood del momento a parte – la hygge non è la prima e non sarà di certo l’ultima – è pazzesco quanto mi senta in sintonia con questo modo di vedere e reagire alla quotidianità.

Ma è proprio vero che, come dice l’autore, la parola danese hygge sia intraducibile nella nostra meravigliosa lingua? In effetti è un po’ come includere in una sola parola tutte le cose che ti fanno sentire bene, coccolata, amata. In effetti in italiano non esiste una parola che racchiuda come un antipodico vaso di pandora tutte le dolcezze della vita.

Hygge è:

  • stare bene da soli senza timore di essere mal accompagnati
  • circondarsi di amici con i quali non sentire l’imbarazzo del silenzio
  • la confidenza
  • l’intimità
  • il benvivere
  • i calzettoni pusciosi
  • le coperte pelose
  • le stelle
  • abbracciarsi
  • mangiare con le mani
  • due ore nella vasca da bagno perché mi va
  • le polemiche fuori dalla porta grazie
  • ascoltare “Kiss me” e pensare a quanto era figo quando c’era Dawson’s Creek
  • 4 amiche a cena, stalkerizzare Joshua Jackson una volta scoperto il suo profilo Instagram, shottini di limoncello, inviargli foto ammiccanti in direct, farsi bloccare
  • il caminetto anche a maggio perché fa atmosfera
  • il caffè nella mug bevuto a due mani, la cioccolata calda con la panna
  • una fetta di questo pane alle noci boosterizzata di nutella,
  • è la legittimazione in chiave nordic chic del pantofolaro, alla stregua di stare a casa is the new uscire.
  • Voglio vivere così con il sole in fronte.

 

Dicevo pane alle noci.

Dunque, l’ho fatto come hygge vuole: ha una lievitazione lentissima estremamente hyggeligt, lo mangiate con le mani, da soli o in compagnia. È pieno zeppo di fibre e noci che fanno benissimo. Ovviamente è molto buono.

Lo preparate homemade. E si sa che le mani in pasta dopo una giornata in ufficio, con la sindrome di Tourette selettiva dalle 9.00 alle 18.00 – giorni feriali, fanno miracoli. Il pane alle noci si conserva benissimo per più giorni, ma se ne congelate una parte non si offende. È perfetto in versione dolce/salata/tostato/nature.

E tutto questo è infinitamente hygge per quanto mi riguarda.

 

PANE ALLE NOCI – la ricetta

INGREDIENTI (per uno stampo da plumcake)
  • 300 gr di farina manitoba (o tipo 0)
  • 300 gr di farina integrale (io ho usato un mix preconfezionato)
  • 200 gr di noci sgusciate
  • 400 gr di acqua
  • 4 gr di lievito di birra in polvere
  • 5 gr di zucchero
  • 6 gr di sale
  • Un filo d’olio per ungere lo stampo

 

Mentre assaggi ascolta: Erase/rewind, The Cardigans

Pane alle noci - ricetta Hygge

PROCEDIMENTO
  1. Unisci le farine al lievito e allo zucchero.
  2. Spezza le noci, grossolanamente tra le dita e uniscile alle farine; mescola. Le noci unite a questo punto della preparazione sprigioneranno tutti i loro oli essenziali nell’impasto donandogli un fantastico colore violaceo.
  3. Aggiungi l’acqua e comincia ad impastare – in primis con un cucchiaio di legno, non appena l’impasto comincerà a staccarsi dalle pareti, trasferiscilo in una spianatoia infarinata.
  4. Impasta a mano alcuni minuti.
  5. Mettilo a lievitare in un contenitore ermetico per almeno una quindicina di ore in frigo.
  6. Estrai il contenitore dal frigo e, senza aprirlo, lascia lievitare ulteriori 4 ore in forno spento.
  7. Ora che l’impasto è lievitato a dovere, manipolalo dandogli la forma di un salsicciotto e ponilo nello stampo unto con dell’olio d’oliva. Lascia stabilizzare un’oretta.
  8. Fai dei tagli obliqui sulla superficie, prima in un verso e poi nell’altro.
  9. Inforna in forno preriscaldato a 250°C nella parte bassa del forno per 45 minuti, o comunque fino a che il vostro pane alle noci non sarà ben dorato.
  10. Sfornate, fatelo raffreddare e tagliatene delle grosse fette. Spezzate il pane alle noci e datelo ai vostri discepoli hygge. Pimpatelo con nutella (di qualcosa dovremmo pur morire, tanto vale farlo a causa dell’olio di palma), fette di banana, fragole e scaglie di cocco.
  11. O mangiatevelo da soli. Voi, le candele, i cuscini, l’olio 31, la copertina della nonna, il vostro cane sulle gambe, Uomo a calcetto, Raz all’isola dei Famosi in tv. Un caro pensiero a tutti quelli che vi vogliono male. Tiè.

Pane alle noci - ricetta Hygge

Pane alle noci - ricetta Hygge

Pane alle noci - ricetta Hygge

Pane alle noci - ricetta Hygge

Pane alle noci - ricetta Hygge

Photos: Sara Cartelli

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Autore

Kristel Cescotto

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Kristel Cescotto

biografia:

Cogitatrice impegnata, praticante dell’Amore Universale, su di lei nemmeno una nuvola. A 30 anni non ha ancora la minima idea di come vuole essere a 32: una, nessuna ma forse non centomila. Grazie al cielo tutto scorre. Panta rei. E alla fine, come in uno splendido giardino Bahai, verrà estasiata da un’illuminazione. E vivrà per sempre felice e contenta.

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