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23 Gennaio 2015

artigianato

PRIMA E DOPO: COME HO CAMBIATO FACCIA (E COLORE) AL MIO MOBILE D’INGRESSO

di Sara Cartelli

Certe cose non hanno prezzo. I sentimenti, gli stati d’animo, i ricordi: sono tutti materia intangibile, che risiede all’interno di ognuno di noi. Ed è proprio di ricordi che voglio parlarvi oggi, perché quel mobile che vedete lassù, lo è. Per molti di voi sarà semplicemente un mobile d’ingresso, ma per me è qualcosa di più. Era lì da prima che io nascessi, erano gli anni ’70 circa, ed è sempre stato lì. Apparteneva a mia nonna, ed ora appartiene a me. La sua casa è ad oggi la mia casa ed è per questo che ho voluto che restasse dove è sempre stato. Per mantenere un legame con il passato, per ricordarmi chi viveva in questa casa. Perché, quando lo guardo, sento il profumo dei pop corn, delle bistecche cotte con mezza panetta di burro o della minestra di patate. Vedo le ciotole di latte con dentro il pane vecchio, un piatto povero ma bellissimo, che oggi nessuno mangia più. Vedo la casa che era e quella che è diventata. Se avessi dovuto ascoltare i consigli, probabilmente, questo mobile lo avrei buttato. Era malconcio ed anche piuttosto bruttarello. Ma sono testarda ed ho voluto provarci lo stesso. Il risultato? Il mobile d’ingresso ha cambiato totalmente volto ma rimane sempre lui. Insomma, ho preso due piccioni con una fava.

Il mio di oggi non vuole essere un vero e proprio tutorial, anche perché non servono molti consigli, ma un’idea dalla quale prendere spunto. Pensate ai vostri vecchi arredi, od oggetti, di cui non volete sbarazzarvi, ma di cui anche, non sapete cosa fare. Guardateli bene e scegliete il loro posto (se non sono troppo pesanti potete anche spostarli). Dopo aver scelto il loro posto guardateli ancora e cercate di immaginare cosa potrebbero diventare e come fare per raggiungere il vostro obbiettivo. Documentatevi, cercate ispirazione dalle riviste o sul web, scegliete i colori che più si abbinano alle tonalità dei vostri ambienti, chiedete consiglio a degli esperti. Dopodiché agite. Non dovete avere paura di sbagliare, a quasi tutto si può porre rimedio. Quando finirete non potrete capire la soddisfazione! Non solo avrete in casa qualcosa di creato con le vostre mani, ma sarete riusciti nell’intento di dare nuova vita ad un oggetto.

 

Prima e dopo - mobile d'entrata colorato_7

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Gli elementi per cambiare faccia ad un mobile d’entrata come il mio, o in generale ad un vecchio mobile, sono pochi: carta vetrata, stucco e dello smalto specifico per il materiale che andrete a tinteggiare (la resa cambia molto a seconda che sia per legno, plastica o ceramica… quindi attenzione!). La prima cosa da fare è grattare bene il mobile con la carta vetrata, poi si coprono eventuali crepe con lo stucco, lo si lascia asciugare e successivamente si ripassa la carta vetrata in modo da livellare per bene il tutto. In questa fase dovete essere molto delicati, in modo da non eliminare totalmente lo stucco, altrimenti vi toccherà rifare tutto. L’ultima parte è quella più divertente: la pittura. Potete utilizzare un pennello oppure, se siete muniti di compressore, la pistola a spruzzo (in questo caso state attenti a dosare bene acqua e colore). Una volta asciutto, se vorrete dargli un effetto anticato, vi basterà riprendere la carta vetrata e grattare lievemente i bordi, in modo da eliminare il colore piano piano. Il mobile è pronto! Può essere, come nel mio caso, che dobbiate cambiare anche i pomoli (o le maniglie), vi basterà semplicemente recarvi in qualsiasi negozio di bricolage e cercare quelli che fanno al caso vostro.

 

Prima e dopo - mobile d'entrata colorato_4

Prima e dopo - mobile d'entrata colorato_3

Prima e dopo - mobile d'entrata colorato_2

 

Per non lasciare solo soletto questo mobiletto ho pensato di abbinargli alcuni oggetti che potessero fargli compagnia. Visto che di ricordo si tratta, l’ho accompagnato ad una bacheca in sughero dove ho raccolto minuziosamente foto, cartoline, biglietti di mostre e concerti, e vari ticket di ingresso provenienti da luoghi visitati durante i miei viaggi. Ormai è stracolma, e mi sa tanto che a breve dovrò provvedere ad acquistarne un’altra! La gabbietta con l’uccellino è di Zara Home, mentre i due vasi sono di Creativando. Adoro questi vasi, soprattutto perché mi ricordano sempre di crederci ed essere positiva e felice. Sono un antidoto contro il cattivo umore!

Spero di non avervi tediato troppo con il mio post di oggi (è lunghissimo), ma soprattutto spero di avervi dato qualche spunto utile!

P.S. Lo so che ve lo state chiedendo. Sì, la foto autografata è di Cristina d’Avena. La colonna sonora della mia infanzia. Se la sono portati via (l’infanzia intendo, non Cristina d’Avena) ma restano pur sempre i ricordi. Sempre loro…

 

© Immagini Artisign Explosion

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Autore

Sara Cartelli

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Sara Cartelli

biografia:

Copywriter, folletto tuttofare e mamma con una passione smisurata per la fotografia. La scrittura è una medicina che le permette di esprimere la propria personalità e far emergere la sua vera voce. Meglio di uno psicanalista. Alla perenne ricerca di una strada da seguire, al momento, preferisce perdersi.

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