Culture. Eat it
10 Marzo 2015
Oggi voglio presentarvi un’artista che dire straordinario, è dire poco. L’ho scoperto su Behance e mi sono immediatamente tuffata nel suo mondo, fatto di dettagli minuziosi, di volti magnetici, di colori che si fondo alla perfezione e di tratti morbidi e precisissimi. Carne Griffiths è uno che di questi tempi – fatti di cloni, di opere che si ripetono tutte uguali come fotocopie – può essere considerato un’avanguardista. Uno sperimentatore.
Guardando le sue immagini non lo direste mai, ma il colore, è ottenuto anche utilizzando liquidi come tè, brandy e vodka. Perché per Carne non esistono confini. Come nel disegno, dove i volti incontrano forme geometriche e floreali, esprimendo significati tanto letterali quanto astratti, senza aver nessuna delimitazione precisa. Le sue illustrazioni sono risposte a immagini e situazioni incontrate nella vita quotidiana e cercano di portare chi le guarda all’abbandono, all’esplorazione della propria interiorità.
È un vero e proprio artista con la A maiuscola. I suoi disegni sono stati utilizzati per realizzare le uniformi dei film Operazione Valchiria e L’Ultimo Re di Scozia, ha ideato i pattern per la prima collezione del brand londinese Asprey e le sue opere, sono state esposte in tutto il mondo. Per questo, sono a dir poco onarata dal fatto che abbia accettato di farmi scrivere un post su di lui. Col passare del tempo sto scoprendo che i talenti, quelli veri, non se la tirano per niente, ma anzi, sono dotati di un’umiltà eccezionale. E questo, mi rende davvero felice.
www.carnegriffiths.com
www.behance.net/carnegriffiths
Image courtesy Carne Griffiths – Tutti i diritti riservati.
Autore
biografia:
Copywriter, folletto tuttofare e mamma con una passione smisurata per la fotografia. La scrittura è una medicina che le permette di esprimere la propria personalità e far emergere la sua vera voce. Meglio di uno psicanalista. Alla perenne ricerca di una strada da seguire, al momento, preferisce perdersi.