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La ricette di casa: la salsa ajvar, la crema ai peperoni che viene dai Balcani.

Culture. Eat it

9 Novembre 2018

antipasti e finger food

La ricette di casa: la salsa ajvar, la crema ai peperoni che viene dai Balcani.

di Kristel Cescotto

Meglio di 4 amiche e un paio di jeans (o peggio?- son punti di vista), un venerdì alla volta, nel mese dedicato alla casa, vi porterò in quelle di The Eat Culture.

Vi prendo per mano, busso; chiediamo permesso ed entriamo assieme a casa delle mie collegheamiche. Mentre attendiamo che ci preparino un buon tè, curiosiamo in punta di piedi nelle loro cucine. Una a una, verrà il momento per tutte – non temete.

Oggi è quello di Silvia, la nostra graphic designer cittadina di un paese chiamato Mondo.

Dato che io la conosco bene ma voi un po’ meno, sopperiamo a questa mancanza prima di sbirciare nel suo frigo.
Silvia è una tutta d’un pezzo fuori, ma fatta di mattoncini lego dentro; invincibile come lo è solo chi possiede l’arma della gentilezza onnipresente nella sua tasca destra.
È una che crede nei sogni, gli mette delle scarpe comode e ci corre assieme felice e veloce. E poi a volte capita di vederli fermi loro due, certo, ma è solo per un rapido balletto.
Una ragazza un po’ del mare, un po’ di Roma e un po’ della montagna. Una ragazza che cammina sulla strada maestra senza dimenticare di perdersi ad ammirare il paesaggio delle laterali sterrate. Obiettivi chiari in testa e l’entusiasmo più magico nel cuore.

La sua famiglia ha una storia fighissima, di quelle storie al sapore gipsy ma gipsy vero, di quelle iniziate quando non era ancora figo essere gipsy. Origini un po’ friulane e un po’ balcaniche, pezzi di vita tra Roma nun fà la stupida stasera e il cielo su Torino; week end alternati tra il mare di Ravni e i boschi della Carnia.

La sua cucina è quella della sua mamma.


Cucina è casa perchè non è casa se non c’è cucina.


La sua ricetta del cuore: la salsa ajvar (che io ho da poco imparato a pronunciare e scrivere correttamente – si dice “aivar” ma la potrete trovare anche sotto il nome di hjvar). Questa è una di quelle cose con cui sai di andare in fissa già nel momento in cui te la raccontano, figurarsi quando la assaggi homemade per la prima volta.

La salsa ajvar sono melanzane e peperoni uniti per allietare ogni fetta di pane tostano si ponga tra la loro crema e la tua bocca. Non solo pane ma anche carni rosse, bianche e blu. E poi, vogliamo parlare dell’abbinata coi ćevapčići (questo è facile perchè si dice proprio “cevapcici”)? No, non ne vogliamo parlare perchè ho parlato già troppo. Allora la smetto e vi lascio alla ricetta del cuore di Silvia, la salsa ajvar di casa Blazina.

Salsa ajvar – la ricetta

INGREDIENTI (dosi per 3 barattolini da conserva)

  • 3 peperoni rossi
  • 1 melanzana a buccia viola
  • mezza cipolla rossa di Tropea
  • mezzo spicchio d’aglio
  • 1 cucchiaino di zucchero integrale di canna
  • 1 cucchiaino di aceto balsamico
  • lo zeste di un limone non trattato
  • peperoncino essiccato, sale e olio extravergine d’oliva q.b.

Mentre assaggi ascolta:  Scivola vai via, Vinicio Capossela

 

PROCEDIMENTO

  1. Lava la melanzana, taglia le estremità, pelala e riducila in tocchetti.
  2. Monda i peperoni e falli a pezzi.
  3. Taglia la cipolla in due; metti tutte le verdure in una boule, irrorale con dell’olio evo, aggiusta di sale aggiungi il mezzo spicchio d’aglio.
  4. Trasferisci le verdure in una teglia antiaderente e inforna per mezzoretta a 160°C.
  5. Una volta cotte frulla il tutto al mixer e aggiungi: lo zucchero, l’aceto balsamico, lo zeste di limone, il peperoncino e un filo d’olio evo a crudo. Frulla sino ad ottenere una crema omogenea.
  6. La salsa ajvar è pronta! Puoi metterla sotto conserva oppure conservarla in frigorifero tranquillamente per una settimana, ma non temere, finirà prima.

Ph. Sara Cartelli
© The Eat Culture

Photos: Sara Cartelli

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Autore

Kristel Cescotto

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Kristel Cescotto

biografia:

Cogitatrice impegnata, praticante dell’Amore Universale, su di lei nemmeno una nuvola. A 30 anni non ha ancora la minima idea di come vuole essere a 32: una, nessuna ma forse non centomila. Grazie al cielo tutto scorre. Panta rei. E alla fine, come in uno splendido giardino Bahai, verrà estasiata da un’illuminazione. E vivrà per sempre felice e contenta.

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