Culture. Eat it
12 Novembre 2013
Roma, Napoli, New York, Francoforte, Monaco. Il ricordo di qualcosa di già visto, di precedentemente vissuto, una sensazione familiare. Scatti inediti che raccolgono l’attimo, il momento, e per un istante ti ritrovi a camminare tra la folla di Times Square, imbrigliato nel traffico romano o ad ammirare dall’alto la città di Francoforte. Oggi vi presentiamo Déjà View, progetto fotografico della giovane e talentuosa fotografa Giulia Venanzi. Nato dalla voglia di riscrivere lo spazio in maniera soggettiva, propone una serie di scatti che raccontano la quotidianità in una nuova forma, che mescola la comunicatività e le sensazioni di Giulia al non detto. Un non detto che è l’immaginazione dello spettatore, che può rivivere un’esperienza o viverla pur non essendo mai accaduta… per l’appunto un dejà view.
Non vi è razionalità, ma prospettive e proporzioni confuse, perché la mente umana non è sempre metodica, sistematica e razionale ed ognuno di noi è un mondo, una personalità ed un individuo diverso da qualunque altro, che costruisce nella propria testa sogni e visioni differenti.
Con Déjà View, Giulia Venanzi ci conduce in una sur-realtà, in un non luogo carico di nuovi significati, in cui la fotografia non è più una testimonianza del reale, perché sogno e realtà si fondono e compensano per risvegliare il nostro inconscio… che vive non solo durante la notte, ma anche e soprattutto, quando siamo svegli.
