Culture. Eat it
7 Settembre 2016
È sempre difficile ritornare. Ritornare a scrivere in questo caso. Mi ero dimenticata le sensazioni che la scrittura mi offriva. Con un bambino piccolo il tempo è sempre poco e la casa è al 99% sottosopra. Avete presente quelle donne che lavorano, allattano, hanno una casa stupenda e un fisico scultoreo a pochi mesi dal parto? Ecco, io non rientro nella categoria. Scrivo nel tempo che ho a disposizione, tra un pisolino di 10 minuti e l’altro, e al contempo, tento anche di salvare le apparenze, ovvero pulisco, metto su la lavatrice e mi rendo presentabile. Posso dire di avere una vita presentabile, che non è “strafiga”, stratosferica o incredibile è semplicemente presentabile. Una vita che non mi permette di fare molto al momento, ma di sognare tanto sì e pure sognare in grande. È per questo che oggi ho scelto per voi questa meravigliosa casa d’epoca spagnola, situata a Barcellona, recentemente totalmente ristrutturata.
Minimalista, luminosa, equilibrata, ricca di anime e di dettagli da scoprire. Un po’ come me nella mia versione favolosa (quella dentro la mia testa). È una casa spogliata dal superfluo, priva di fronzoli, caratterizzata da enormi pareti in mattone e da pavimenti in legno bianco a spina di pesce che catturano la luce del sole avvolgendo elementi d’arredo naturali e dai caratteri differenti. Sì perché qui stile bohémien, rustico, nordico e industrial convivono in un unico luogo. Anzi, si sposano alla perfezione.
Perché alla fine in casa, come nella vita, è tutta una questione di equilibrio e di personalità.
Due elementi che abbondano in questo spazio progettato dagli architetti dello studio Serrat-Tort e dall’interior designer Marta Castellano-Mas.
Gli ambienti in cui viviamo sono il nostro specchio, ci rappresentano volenti o nolenti, raccontano chi siamo. Io al momento vivo in un equilibrio precario, ma mi ritengo fantasticamente imperfetta, proprio come la mia casa.
Immagini via: nuevo-estilo.micasarevista.com
Autore
biografia:
Copywriter, folletto tuttofare e mamma con una passione smisurata per la fotografia. La scrittura è una medicina che le permette di esprimere la propria personalità e far emergere la sua vera voce. Meglio di uno psicanalista. Alla perenne ricerca di una strada da seguire, al momento, preferisce perdersi.