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21 Giugno 2017

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13 buoni motivi per cui un trentenne dovrebbe guardare 13

di Sara Cartelli

Ho sentito dire “spazzatura”. Ho sentito gridare al capolavoro. Ho letto. Ho visto. E, alla fine, all’ultima dannata cassetta ho deciso che 13, Thirteen Reasons Why, è una serie da vedere.

Non è un masterpiece, un’opera eccellente o rivoluzionaria dal punto di vista fotografico, scenografico o registico. Ma è una bella serie, strutturata bene. Ti rapisce (anche se alle volte è un pochino lenta o si perde), ti fa riflettere, ti fa incazzare e anche sognare. E questo lo dico perché ho superato i 30 anni, perché se ne avessi avuti 15 di anni, sono sicura sarebbe diventata la serie della vita. Dunque, a voi amici che come me avete detto addio agli -enti e siete entrati nel fantastico mondo degli -enta, o voi che tra poco ci arriverete dico: se non avete ancora visto Thirteen Reasons Why, guardatela.

Perchè? È presto detto.
  1. Per poter tornare con la mente al periodo dell’adolescenza e poter dire “per fortuna ne sono uscito indenne”.
  2. Perché affronta dei temi delicati e poco discussi con sensibilità e realismo, senza scadere nel pietismo. Sai dal principio qual è stata la scelta di Hannah ma non la giudichi. Se ci fate caso, tutti in rete discutono dei suoi comportamenti, non della decisione drastica presa.
  3. Perché tutti almeno una volta nella vita siamo stati Hannah Baker. Almeno, io lo sono stata. Ci sono stati dei momenti in cui tutto sembrava crollarmi addosso, in cui la vita sembrava senza senso, le relazioni inutili, gli sforzi vani. Ci sono stati dei momenti (pochi per fortuna) in cui ho pensato: che ci faccio qua se a nessuno importa di me, se non servo a nulla?
  4. Perché dimostra, al solito, che quello che si vede fuori non è sempre quello che succede dentro. Hannah era giudicata una poco di buono su false basi, su beceri pettegolezzi.
  5. Perché è inutile continuare a mettere la testa sotto la sabbia ogni volta che si parla di suicidio. Esiste, è sempre esistito. Discuterne può essere una soluzione. Non è una colpa pensare di non farcela, non sempre è più difficile vivere.
  6. Perché, nel 2017, c’è ancora chi pensa che se vieni stuprata te la sei cercata.
  7. Perché tutti abbiamo avuto un’amica/o stronza/o. Ed essere traditi da un amico è decisamente peggio che essere traditi dal proprio uomo o dalla propria donna. Mina la fiducia che riponiamo nelle persone e in noi stessi.
  8. Perché Clay è quel bravo ragazzo che tutte abbiamo snobbato (e poi rimpianto) per metterci con uno stronzo che ci ha piantato dopo una settimana o ci ha fatto le corna appena abbiamo girato l’angolo.
  9. Per poter fare la classifica del più bono come ai tempi di Dawson’s Creek. Meglio Alex, Justin o Clay? (Sia chiaro che comunque con Pacey non c’è competizione, fatevi in là ragazzetti).
  10. Per rendersi conto di quanto siamo stati fortunati ad avere dei genitori presenti e giustamente severi, che non ti sbattevano dallo psicologo per il minimo problema o non esclamavano “mi raccomando non drogarti” quando la sera uscivi per andare ad una festa.
  11. Per tirare fuori il vecchio walkman e vedere se ancora regge il colpo.
  12. Perché la colonna sonora è una vera bomba. Il nome Joy Division vi dice niente?
  13. Perché 13 è su Netflix e su Netflix c’è anche Sense8, una perla nel mondo della serialità, da guardare assolutissimamente, che il colosso americano ha deciso bene di cancellare. Ok, questa non c’entrava nulla. Ma comunque ci provo lo stesso: please Netflix #bringbacksense8.

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Autore

Sara Cartelli

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Sara Cartelli

biografia:

Copywriter, folletto tuttofare e mamma con una passione smisurata per la fotografia. La scrittura è una medicina che le permette di esprimere la propria personalità e far emergere la sua vera voce. Meglio di uno psicanalista. Alla perenne ricerca di una strada da seguire, al momento, preferisce perdersi.

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