Home > storie > Appunti da una passeggiata in giardino

Culture. Eat it

29 Maggio 2019

storie

Appunti da una passeggiata in giardino

di Clarissa Cozzi

É opinione comune pensare che lo scenario perfetto per una grande fiaba sia un grande bosco.
Purtroppo, data la svista del non vivere accanto a una selva antica in cui poter cercare le tracce del passaggio di abitanti fatati o il lascito prezioso di qualche stregone smemorato, io di questo genere di fiabe non so nulla.
A mia disposizione, al contrario, ho solo un giardino (tutt’al più, se mi spingo al limitare dell’ultimo campo coltivato in paese, posso arrischiarmi sui sentieri di qualche boscaglia).
Anche qui, comunque, se solo paziento abbastanza tendendo l’orecchio e aguzzando la vista, non mi è precluso di constatare che persino il più piccolo ciuffetto d’erba è provvisto della sua dose di magia.

Certo, da guizzi così modesti difficilmente potrà prendere vita una grande avventura (la quale, sicuramente, preferirà una foresta sconfinata per manifestarsi) ma, anche se gli echi e i bagliori che ho colto con la coda nell’occhio in un tranquillo pomeriggio di maggio ricordano più i parapiglia dei giochi da cortile, deve pur essere vera quella legge chiamata proporzione secondo la quale, in virtù del rapporto tra le dimensioni, le cose più grandi accadono in realtà agli esseri più piccoli.

Sì, mi piace pensare che sia così, e che gli esserini fatati che abitano il mio giardino vivano ogni volta le più grandi delle avventure.

Ora che la oritura era conclusa, se ne andava su e giù in groppa alla Tartaruga.

<<…Ora che la fioritura era conclusa, se ne andava su e giù in groppa alla Tartaruga. Aveva, a dire il vero, ben pochi petali sulla testa, ma portava quel tocco di rosso con l’orgoglio di una corona e per questo gli riconoscevano l’ammirazione dovuta al Principe del Campo…>>

 i campi erano pieni di spighe verdi

<<…Le giornate di Primavera erano le sue preferite. Allora i campi erano pieni di spighe verdi e tenere tra cui lei, ogni mattina, sceglieva la migliore per ripulire il vialetto e preparare la dimora in attesa degli ospiti che presto sarebbero arrivati…>>

Finché un so o di vento non la portò via

“…Finché un so o di vento non la portò via…”

il signor rospo

<<…Tutti sapevano che il Signor Rospo aveva molto a cuore il suo giardino di ranuncoli gialli, per cui sarebbe un errore pensare che il piccolo Botton d’Oro ignorasse il guaio in cui stava cacciando. Ma i bambini son bambini persino nel mondo della fiabe e così, ora, davanti alla pancia rigonfia della rana arrabbiata, non gli restava che fare una cosa soltanto…>>

glicine

<<..In quel momento Glicine scoppiò in un’allegra risata. “Sorella Ape” cantò “Così mi fai il solletico!”…>>

papaveri

La morale, quindi, è solo questa: la prossima volta che camminerete in un giardino, al limitare di un campo o in un piccolo bosco vi converrà prestare attenzione perché, sotto a una foglia, accanto a una radice o vicino a un ruscello, potreste udire l’eco fatato di una piccola fiaba.

Saprete allora che, in barba all’opinione del resto del mondo, anche lì starà capitando qualcosa di magico e che proprio a voi si starà presentando l’occasione di vivere a una grande avventura.
…La coglierete, vero?

SPREAD THE CULTURE

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo subito!

Autore

Clarissa Cozzi

email me

follow me

Clarissa Cozzi

biografia:

Illustratrice a cantastorie, inventa mondi di carta e parole per ispirare gli altri a vedere la propria strada nascosta dietro alle briciole, e a incamminarsi senza paura. In altre parole, vede cose impossibili e disegna sentieri per arrivarci.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

NEWSLETTER

Join the eat culture

La cultura da mangiare che
non teme la prova costume.

Entra a far parte
della nostra famiglia!