Culture. Eat it
23 Febbraio 2017
C’era un tempo in cui si pensava alla parola riciclare e venivano subito in mente i regali, quelli brutti, di cui ci si voleva disfare facendone nuovamente dono senza sentirsi troppo in colpa.
Oggi invece si parla di riciclo ed è subito arte: articoli vintage con nuove destinazioni d’uso, vestiti realizzati usando tessuti di vecchi abiti, oggetti prodotti con materiali rielaborati ai quali è stato dato un nuovo aspetto. Quello che penso è che nell’idea del riciclo si nasconda un po’ di quell’amore per l’arte dell’aggiustare le cose che, in un passato non troppo lontano, contemplava altre opzioni prima di gettare nella pattumiera un oggetto che fino a quel momento aveva avuto un posto nella nostra casa o vita.
Il progetto “Noah’s Ark” nasce da queste buone intenzioni.
Promosso nel 1986 da Samuel Masih ha il primissimo scopo di proporre un nuovo rapporto artigiano-esportatore nella produzione di complementi d’arredo ecologici, etici e solidali realizzati riciclando diversi materiali, come ferro battuto, acciaio, metallo e latta. Dietro questi oggetti colorati e dalle forme originali si celano gli artigiani di Moradabad, dello stato dell’Uttar Pradesh nel nord dell’India, abili lavoratori di metallo che grazie a questa iniziativa riescono a mantenere viva la loro attività messa a dura prova dagli elevati costi del metallo e dalle forti commissioni da pagare agli esportatori.
Non potete nemmeno immaginare la varietà dei prodotti che fanno parte di questo progetto, ma oggi siamo qui a darvene un piccolo assaggio. Ciotole, vassoi, lanterne, sottopentole: oggetti utili che esprimono la convinzione che dietro alla superficie delle cose si possa nascondere una bella storia fatta di materiali riciclati, mani sapienti e speranza; che dietro la maschera di una società troppo spesso solo cinica e indifferente ci sia ancora il volto di un’umanità che sa essere empatica, altruista e solidale. Quelli qui proposti sono solo alcuni dei prodotti disponibili presso la Bottega del Mondo di Spilimbergo e presso le Bottege del Commercio Equo e Solidale d’Italia che aderiscono al progetto.
Non vi resta che andare alla loro ricerca.
Ph. Sara Cartelli
© The Eat Culture
Autore
biografia:
È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.
