Culture. Eat it
22 Aprile 2014
Un’artista con la “A” maiuscola, con la delicatezza che solo una donna può avere, questo è stato il primo pensiero quando ho visto le sue opere. Lei è Sonia Maria Luce Possentini, un’illustratrice a cui sicuramente non piace starsene con le mani in tasca. Una di quelle donne che riescono a destreggiarsi tra mille impegni. Infatti, è atelierista nelle scuole primarie, docente d’Illustrazione presso la Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia e docente al Master d’illustrazione presso l’Università di Padova.
Nata a Canossa di Reggio Emilia, dove vive e lavora, laureata in Storia dell’Arte e diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha frequentato la scuola d’illustrazione di Sarmede con Stepan Zavrel ed il corso d’illustrazione di Kveta Pakovska dell’Associazione Culturale Teatrio di Venezia. Le sue opere sono state esposte in diverse città italiane e anche a New York, presso la Montserrat Gallery.
Ogni sua illustrazione è caratterizzata da una grandissima lievità. Dettagli nitidi e ricchi di particolari si accompagnano a tratti sfumati, come nei sogni, in cui solo alcuni frangenti si riescono a percepire chiaramente. Tutto è avvolgente e intenso, scalda l’anima e il cuore, come una coperta avvolta nel corpo di un bambino. Ed è anche un viaggio nella femminilità. Una femminilità ricca di fascino, raffinata, vera, che non ha bisogno di esibire o di ostentare. Questo è quello che mi trasmette Maria Luce Possentini. Se siete rimasti affascinati e colpiti da lei, come lo sono stata io, vi consiglio non solo di visitare il suo sito, ma anche di fare un salto alla Galleria de’ Bonis di Reggio Emilia, dove potrete trovare un’esposizione permanente delle sue opere.
Autore
biografia:
Copywriter, folletto tuttofare e mamma con una passione smisurata per la fotografia. La scrittura è una medicina che le permette di esprimere la propria personalità e far emergere la sua vera voce. Meglio di uno psicanalista. Alla perenne ricerca di una strada da seguire, al momento, preferisce perdersi.