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Dovremmo ringraziare Carmen Consoli per come ha saputo raccontare le donne e questo paese

Culture. Eat it

18 Novembre 2021

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Dovremmo ringraziare Carmen Consoli per come ha saputo raccontare le donne e questo paese

di Sara Cartelli

Partiamo da un presupposto. Nessuna donna ha mai definito un’altra o se stessa “dolcemente complicata” o “delicata”. L’unica verità contenuta in Quello che le donne non dicono è il verso

È difficile spiegare
Certe giornate amare, lascia stare

che può tradursi serenamente nell’immancabile, incontestabile, sempiterno ”Niente!” alla domanda “Che cos’hai?” .
Del resto del brano potremmo discutere ore anche perché “se ci trasformiamo un po’” NO, non è “per la voglia di piacere a chi c’è già o potrà arrivare a stare con noi” ma per “piacere” a noi stesse. Se ci sentiamo bene, stiamo bene con noi e pure con gli altri. Una verità semplicissima per tutti i scandalizzati del periodo lockdown. Li ricordo ancora i post e le stories “ma che vi truccate per stare a casa!?”. Sì cari, pensate un po’ e lo facciamo per noi. Incredibile.

Quasi tutte le canzoni più popolari sulle donne sono state scritte da uomini. E così abbiamo creduto di essere dolcemente complicate anche se quelle due parole messe vicine non ci hanno mai nemmeno accarezzato l’anticamera del cervello. Quello che le donne non dicono è stata scritta da Enrico Ruggeri, Essere una donna di Anna Tatangelo da Mogol, Donna con te di Anna Oxa da Danilo Amerio e Luciano Boero. E potrei andare avanti per molte ore ma non voglio tediarvi.

Però, in questo panorama di rappresentazioni falsate e fasulle, l’antidoto c’è e ha un nome e cognome: Carmen Consoli. Una donna da pochi giri o giravolte che sa arrivare al cuore delle questioni. Le sue parole sono come frecce, arrivano dritte, pungenti, nitide. Una donna che è arrivata sempre in anticipo, prima dei social, prima del così fan tutti.
Una donna che ha saputo rappresentare ogni lato delle donne senza vergogna.

Tutte le donne di Carmen Consoli

Partiamo dall’argomento degli argomenti: quell’inferno che chiamiamo amore o scambiamo per tale. In Parole di Burro (brano del 2000) Carmen Consoli ha portato alla luce un disturbo come quello narcisistico molti anni prima che diventasse un trend su Instagram. Ci ha accompagnato per mano nella storia di una donna abbandonata all’altare in Fiori d’Arancio e di un tradimento in Besame Giuda.

Certamente ho fatto tesoro
Dei tuoi insegnamenti
E posso ben ben dire
Di essere una donna con la D maiuscola
Di essere una donna con le carte in regola

Ci ha fatto sentire meno sole, fotografando In Bianco e Nero i rapporti ambivalenti con le nostre madri come nessuno aveva fatto prima. Non solo esseri da venerare ma donne, finalmente umane, con le quali intessiamo rapporti conflittuali.

E pensare a quante volte l’ho sentita lontana
E pensare a quante volte
Le avrei voluto parlare di me, chiederle almeno il perché
Nei lunghi ed ostili silenzi e momenti di noncuranza.

Ci ha raccontato il volto della violenza sulle donne che è presente in molti brani in forme diverse, ma che forse in Mio Zio raggiunge l’apice della verità e dell’orrore al quale assistiamo quotidianamente.
La canzone è scritta dal punto di vista di una bambina che sta andando al funerale dello zio stupratore che incarna così alla perfezione l’esempio di “brava persona” (Porgiamo l’estremo saluto ad un animo puro, un nobile esempio di padre, di amico e fratello) da rendere la protagonista una bugiarda (E sento il disprezzo profondo, i loro occhi addosso. ho svelato l’ignobile incesto e non mi hanno creduto).

Ci ha narrato il decadimento, quello fisico e la sua accettazione in Contessa Miseria e quello della società che vede le donne come “corpi oggetto” da sfruttare in AAA Cercasi.

Cercasi avvenente
Signorina ben fornita intraprendente.
Giovane brillante
Ma più di ogni altra cosa dolce e consenziente

Potrei continuare all’infinito ma la verità è che se volete sapere chi sono davvero le donne italiane e come vengono rappresentate, allora la “cantantessa” da ascoltare è una sola ed è Carmen Consoli.

Photos: Sara Cartelli

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Autore

Sara Cartelli

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Sara Cartelli

biografia:

Copywriter, folletto tuttofare e mamma con una passione smisurata per la fotografia. La scrittura è una medicina che le permette di esprimere la propria personalità e far emergere la sua vera voce. Meglio di uno psicanalista. Alla perenne ricerca di una strada da seguire, al momento, preferisce perdersi.

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