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Federica Pagnucco klein little piccolo

Culture. Eat it

27 Aprile 2021

un caffè con...

Federica Pagnucco. I colori di un’illustratrice

di Ramona Lucarelli

Se chiudessi gli occhi e dovessi scegliere un colore da associare all’illustratrice Federica Pagnucco questo sarebbe il giallo.

Come il sole che scalda, perché Federica è una persona disponibile e accogliente.

Come la luce dell’alba che si tinge di rosa, perché è una presenza delicata, come ho potuto scoprire negli anni nei quali abbiamo collaborato all’edizione spilimberghese della Rassegna Internazionale di Illustrazione “I colori del Sacro”.

Come il tramonto, dove il giallo si mescola all’arancione perché il suo stile è riconoscibile ma aperto al cambiamento che il tempo porta con sé.

Lo spazio intervista The Eat Culture di aprile è dedicato a lei, che con entusiamo ha accolto il nostro invito.

Cosa ci troverete? Parole che raccontano chi è Federica Pagnucco, alcuni libri che ha illustrato e tanti altri bei titoli con i quali parla del mondo dell’illustrazione, buona lettura!

1. Chi è Federica Pagnucco e se fosse un colore quale userebbe per descriversi?

In questo periodo mi sento color turchese. Sono una persona che ama i colori e la carta, che ha deciso di fare di quello che le piace una professione. All’inizio a muovermi era una passione ma presto l’amore per il disegno mi ha condotta in luoghi nei quali potevo riflettere sulla narrazione attraverso le immagini. Quando ti occupi di illustrazione nella tua mente viaggiano in parallelo colori e forme alle quali cerchi di dare “una casa” sul foglio.

A parte i libri, l’esperienza del Calendario dell’avvento, che da diversi anni realizzo per l’azienda Bofrost, è un esempio di narrazione per immagini che amo; in questo progetto lavoro ad ogni singola illustrazione senza dovermi preoccupare del racconto, e ciò mi fa sentire libera.

2. Per un illustratore e un’illustratrice i colori sono fondamentali, ce ne sono alcuni che ti sono più cari e quali altri strumenti sono per te necessari per la creazione di una storia illustrata?

Sicuramente non mescolo mai tutti i colori, per ogni storia o illustrazione compio una scelta. Per anni i miei preferiti sono stati il blu e il rosso ma in tema di colori sono in continua evoluzione, un punto di partenza certo è la selezione cromatica alla quale si aggiungono carta bella, pennelli belli, e la mia magica scatola dei ritagli.

3. Il mese di marzo è stato dedicato al colore. Se ti dicessimo giallo, rosso e blu a quali albi illustrati penseresti?

Il primo libro che mi è viene in mente è senza dubbio Klein little piccolo, che ho realizzato insieme a Linda Wolfsgruber. In questo testo non c’è una vera storia, è una sorta di alfabetiere realizzato in tre lingue (italiano inglese e tedesco), del quale abbiamo scelto le parole che avremmo illustrato. Il progetto prevedeva l’utilizzo di tre colori: io avevo scelto il blu, Linda il rosso e insieme abbiamo aggiunto il giallo.

È stato completamente stampato a mano con macchine dell’Ottocento e caratteri mobili presso la Tipoteca di Cornuda, il Museo della stampa e del Design Tipografico. Da questo libro d’artista è nato un testo con la casa editrice Luftschacht e un video d’animazione, l’alfabeto delle cose piccole, che nasce dal desiderio di sfogliare con cura un libro. Questo interesse mi sta conducendo verso ambiti inesplorati, come l’animazione video, l’emozione dell’immagine in movimento apre davvero mondi.

Ora veniamo agli albi illustrati:

  • se penso al giallo mi vengono in mente le storie de Il raffreddore di Amos Perbacco, dove il giallo e le sue sfumature sono protagonisti, e Oh, i colori!, libro nel quale il colore giallo è raccontato con straordinaria delicatezza.
  • se dici rosso il mio pensiero corre all’albo Cuore di mamma che possiedo in lingua originale, un libro che sento molto vicino al mio modo di vedere la composizione grafica. Un altro titolo è Animali nel prato, un silent book che ricorda la primavera, nel quale il colore rosso fa la differenza; poi c’è Urlo di mamma, che spesso divide per la sua storia ma che io trovo potente perché forte è il potere dell’immagine in grado di far accadere qualsiasi cosa.
  • con il blu eccoci a Il gatto pancione, un libro al quale sono affezionata forse perché il primo che ho illustrato; racconta una fiaba popolare di un gatto la cui pancia cresce a dismisura. Il blu mi fa poi pensare al testo Das Meer ist riesengross, il sogno di mare di un bambino che vive lontano e che desidera vederlo.

4. Sappiamo che stai lavorando ad un nuovo libro, ancora top secret, ma se potessi darci un’anticipazione?

Questo libro nasce da un’idea nata nei primissimi giorni di gennaio, e parlare di un libro all’inizio di un nuovo anno sembra un bel modo con il quale partire. Il progetto è promosso dalla Cassa edile di Pordenone, dal desiderio di dare valore a tutti i mestieri che gravitano in quel settore, che con le mani e la competenza danno forma a qualcosa di importante. Ciò che costruisci è concreto: lo sono i materiali e i disegni necessari per realizzarli… c’è un mondo dietro. Sara Beinat dà voce e parole alla storia, mentre Lorenza Stroppa è l’editor per la casa editrice Ediciclo.

Una piccola anticipazione? Ecco a voi il titolo: Una casa per volare.

5. Quali libri vivono sul tuo comodino?

Al momento ci sono “Primavera” di Ali Smith, che ho appena cominciato, un libro scelto per il titolo che mi sa che riserverà sorprese; un titolo perenne è il “Dizionario dei colori”, edito da Zanichelli, che mi aiuta nello studio, e da un po’ si è aggiunto “Planting” di Piet Oudolf e Noel Kingsbury. Questo è testo un po’ tecnico nel quale la conoscenza delle piante si fonde a quella del colore; è realizzato da un duo di studiosi e vivaisti che forniscono suggerimenti per la progettazione di parchi e giardini tra i più belli al mondo.

Photos: Sara Cartelli

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Autore

Ramona Lucarelli

Per aspera ad astra

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Ramona Lucarelli

biografia:

È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.

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