Culture. Eat it

7 Gennaio 2020

#telamostro

GIUDITTA I

di Ramona Lucarelli

Adele Bloch-Bauer fu – in ordine rigorosamente sparso – musa, amante, mecenate e amica di Gustav Klimt. A pochi questo nome dice qualcosa, a tutti gli altri diciamo non potete averla dimenticata: è lei l’immortale Giuditta I. Dipinta olio su tela nel 1901 per Klimt rappresenterà l’inizio del periodo aureo.

Il volto di Giuditta possiede una carica di seduzione. I suoi lineamenti sono trasfigurati al fine di raggiungere il massimo grado di intensità, che Klimt ottiene respingendo la donna in una dimensione irraggiungibile.

Adele Bloch-Bauer apparteneva all’alta borghesia viennese: se nella vita sposò a diciotto anni il ricchissimo Barone Bloch, re dello zucchero, nell’arte si è trasformata nella seducente Giuditta I, una donna forte alla ricerca della propria indipendenza.

Adele era una giovane aristocratica di origine ebrea. Cresciuta in un ambiente colto e raffinato, aveva studiato da autodidatta l’inglese e il francese, era appassionata di filosofia e di musica ma gli studi universitari gli erano preclusi in quanto donna. Si dedicò quindi a ciò che poteva: all’arte del mecenatismo.

Gustav Klimt conosceva già Adele ma l’idea di dedicare un ritratto fu del marito Ferdinand che gli commissionò il celebre ritratto Adele Bloch-Bauer I (1907) guadagnandosi in seguito l’appellativo di Monna Lisa d’Austria grazie al suo intenso sguardo.

Sensibile al fascino femminile Klimt la ritrasse più volte consacrando il suo volto dagli occhi profondi e le folte ciglia scure a quello di musa della Secessione viennese.

Nella Giuditta I Lady Bloch-Bauer è ritratta nel momento successivo alla sua liberazione: tagliata la testa al suo nemico guarda con occhi socchiusi, provocante e fiera, lo spettatore; non c’è più spazio per Oloferne, la cui testa è respinta oltre la tela.

A cercare di contenere il suo potere seduttivo c’è una cornice di legno opera del fratello di Klimt, Georg scultore e falegname. Alle sue spalle alberi di fico e viti stilizzati si ispirano ad un fregio assiro del Palazzo di Sennacherib a Ninive.

Chi sono le muse nell’arte? Donne fonti di ispirazione, al confine tra realtà e fantasia.
Il loro merito? Tirare fuori ciò che nell’artista probabilmente c’è già ma che senza una miccia rimarrebbe inesplorato. L’ispirazione non è forse importante tanto quanto la creazione?

Oggi l’opera è custodita alla Galleria austriaca del Belvedere a Vienna.

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Autore

Ramona Lucarelli

Per aspera ad astra

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Ramona Lucarelli

biografia:

È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.

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