
Culture. Eat it
23 Gennaio 2019
La poesia è il modo migliore per capire come si sta al mondo.
Wislawa Szymborska era convinta che i poeti avrebbero sempre trovato il loro posto nel mondo. Io dei poeti invidiavo quel loro saper esprimere con una manciata di parole perfette i sentimenti di una vita. Per la poetessa polacca il più frequentato rimane l’ amore,
l’Amore a prima vista
Guardate i due felici:
se almeno dissimulassero un po’,
si fingessero depressi, confortando così gli amici!
Sentite come ridono – è un insulto.
In che lingua parlano – comprensibile all’apparenza.
(Un amore felice)
Nel tempo della storia il mestiere del poeta è stata osannato, talvolta bistrattato o addirittura considerato futile, e di tanti aggettivi di certo non ha mai conquistato quello di remunerativo. Oggi però si legge del milione di copie vendute negli Stati Uniti da Rupi Kaur – la “poetessa del web” – e con stupore ci si chiede “è riuscita davvero a vivere di poesia?”.
La poesia è spesso considerata al di fuori della vita eppure le sue parole attingono da quelle piccole cose, dagli oggetti e dalle persone che la abitano.
La meravigliosa raccolta Amore a prima vista della Szymborska, edita da Adelphi nella consueta raffinata veste, è la scoperta instancabile di quella quotidianità che la scrittrice offre nella sua personalissima visione:
Ma se lo stesso accadesse
all’amore che io provo per te,
non solo a noi, al mondo intero
questo amore mancherebbe.
(La chiave)
Cosa si cerca tra quei versi?
La poesia di Wislawa Szymborska sa essere universale nelle domande che pone e forse in quella universalità risiede l’attrazione che il lettore prova per le sue parole:
E a me è capitato di esserti accanto.
E davvero non vedo in questo nulla
di ordinario.
(Il nulla si è rivoltato anche per me)
Devo molto
a quelli che non amo.
Il sollievo con cui accetto
che siano più vicino ad un altro.
(Ringraziamento)
L’autrice Premio Nobel per la Letteratura (1996) tra parole dense e leggere è capace di interrogarsi e tra l’ironico e il riflessivo cerca delle risposte.
Chi voleva, vedeva.
(Ballata)
La sua scrittura è schietta, spontanea, colloquiale e forse quello che colpisce è che un tema “frequentato” come l’amore sia raccontato con cuore così impavido e diretto da essere nuovo:
Non c’è giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
né due baci somiglianti,
né due sguardi tali e quali.
(Nulla due volte)
Nulla di quel passato potrebbe farsi mito.
Romei tisici? Giuliette malate di cuore?
C’è chi anzi è diventato un vecchio raggrinzito.
(Album)
Concedetevi del tempo per questo futile passatempo, lasciate che la poesia entri in questo 2019.
Ogni inizio infatti
è solo un seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.
(Amore a prima vista)



Tempo di Lettura
una settimana poeticaPhotos: Sara Cartelli
Autore

biografia:
È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.