
Culture. Eat it
15 Febbraio 2016
Questa è una favola d’amore scritta con la poesia del cuore.
Hermann Hesse la dedica a Ruth Wenger, il suo amore che move il sole e l’altre stelle, la cantante lirica che gli fece riscoprire l’amore diventando poi la sua seconda moglie.
Il manoscritto reca il nome “Le trasformazioni di Pictor” e proprio come un pittore l’autore lo impreziosisce con meravigliose illustrazioni che si fondono con le parole del testo. Sono i vivaci colori ad accendere il paradiso nel quale il protagonista – Pictor – ricerca la felicità pieno di struggimento e gioia antica. È affascinato da ciò che davanti ai suoi occhi muta continuamente forma – fiori, farfalle, uccelli – desiderando anch’egli di poter cambiare; quando gliene viene data la possibilità, la sua scelta cade sull’essere un albero perché – come è lui stesso a pensare – essi sono così pieni di pace, di forza e di dignità.
Quando però inizierà a guardare il mondo con i suoi nuovi occhi qualcosa in lui cambia. Pictor è felice ma incompleto e a differenza di tutto quello che lo circonda non è mutevole. L’arrivo di una giovane fanciulla dai capelli biondi lo getta nello sconforto di chi non può più cambiare la sua natura e sente che quell’angelo biondo non potrà esser suo…
Hesse scrive: “Vorrei con gioia far vedere sempre la beata varietà del mondo e anche sempre ricordare che al fondo di questa varietà vi è un’unità“.
Questa storia celebra la dualità:
degli opposti che si attraggono,
dei diversi che si completano,
dei simili che si pigliano…
… perché in ogni unione c’è un porto sicuro, una zona comune in cui fondersi, ma anche una zona cieca che si scopre insieme, che richiede compromessi e sacrifici, che ci chiede di rinunciare a qualcosa per amore dell’altro ma di non desiderare essere altro di ciò che si è.
Se tutto questo vi ricorda una canzone non sbagliate: ascoltate “Favola” di Eros Ramazzotti…
Durata della lettura: tutto d’un fiato
Autore

biografia:
È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.