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Culture. Eat it

31 Gennaio 2018

Senza categoria

#ILCORPOCHEABITO UN GRAZIE SPECIALE

di Sara Cartelli

Gennaio è stato un mese incredibile. È stato un mese molto intenso, in cui il tempo è decisamente volato. Avrei voluto fare molte più cose, pubblicare di più, scrivere di più, ma gli impegni e un’inaspettata influenza mi hanno imposto di rallentare.

Gennaio è stato il mese del corpo. Del nostro corpo, del vostro corpo.

Quando abbiamo scelto questo tema abbiamo subito capito la sua importanza, la sua forza. I vostri racconti ci hanno fatto venire i brividi, emozionato, alle volte persino commosso. Siete riuscite a mettervi a nudo in una maniera del tutto inaspettata per noi e per questo dobbiamo solo dirvi “grazie”. Grazie per averci donato la vostra vita, le vostre esperienze i vostri pensieri più intimi. Grazie perché ciò che avete “creato” con le vostre fotografie e le vostre parole non era per nulla scontato, né a noi dovuto. Domani sarà tempo di un altro tema, di altre storie, di nuove esperienze. Ma oggi che è l’ultimo giorno di un brevissimo gennaio, voglio segnalarvi 11 profili di 11 persone che mi hanno fatto particolarmente riflettere. Dieci persone che meritano di essere seguite per la verità e la forza dei loro pensieri e delle loro azioni. Questa non è e non vuole essere una classifica (odio le classifiche), anche perché non si vince niente. L’hashtag #ilcorpocheabito ha raccolto quasi duecento immagini e ciò mi provoca una gioia immensa, perché comprendo bene la difficoltà di mettersi a nudo. Ecco, le 11 donne che vi presento ora hanno avuto il coraggio di mettersi a nudo con una sincerità disarmante. Ecco chi sono:

 

@verderame91

Una giovane donna che trasforma tutto in poesia. Con le sue immagini e le sue parole ci ha ricordato che le cicatrici non sono solo quelle che si vedono.

Ossa sporgenti come MOSTRINE
monito lampante di ferite 
che non si vedono, ma ci sono. BRUCIANO DENTRO. Tante spillette scintillanti sul petto
dorate, preziose.
Di un valore inestimabile,
pari al peso delle esperienze
vissute. Patite. Sopportate. Distinta, nella mia uniforme,
appartengo all’Arma dell’Ambascia.
Indosso fiera
i gradi della mia sofferenza. PER NON DIMENTICARE. . . #ilcorpocheabito @the_eat_culture __________ #lascatoladellemeraviglie #160cmdilevità #sollevatricedipesimetafisici #prendilasgaia #padova #igerspadova #igersveneto #venetissimo #visitveneto #thehub_veneto #browsingitaly #huntgramitaly #igersitalia #instaitalia #visititalia #italian_places #italia365 #whatitalyis #yallersitalia #huntgram #livethelittlethings #seetoshare #wonderfuldestinations #wanderlust #theprettycities #beautifulmatters #framesofitaly #blackandwhite

Un post condiviso da Francesca (@verderame91) in data:

@valentinazigzag

Lei è capace di far parlare le immagini. In una sola fotografia ha racchiuso la semplicità, la bellezza e la forza espressiva del nostro corpo.

@lostiledigio

Un esempio di forza ed il coraggio. Le sue parole sono state un pugno allo stomaco. Non posso dirvi di più, ogni mio commento sarebbe superfluo, dovete solo leggere ciò che ha scritto.

Sono stata una bimba paffuta con le lentiggini, che rispondeva a tono a chi le diceva che era grassa. Sono stata una ragazzina normo peso che si sentiva brutta e pranzava con una mela. Sono stata una giovane donna, che andava in palestra per migliorare il suo aspetto. Sono stata una mamma, con qualche kg di troppo lasciato dalle gravidanze ma troppo felice per curarsene. Sono stata una donna spaventata nel sentire che mi aspettavano una parrucca e una mastectomia. Sono stata e sono una donna che si è resa conto in fretta che le cicatrici non cambiano quello che noi siamo e che sono, anzi, un modo per rinascere più forti. Sono una donna che crede che il trucco può farti sentire bella, ma la vera vittoria è sentirti bella prima di truccarti. Questa sera un post diverso e piu intimo per invitarvi a partecipare a #ilcorpocheabito di @the_eat_culture, e se siete arrivate fino qui, passate anche a leggere l’ultimo post di @gaiasegattini che parla di prevenzione. #feliceadesso #ticino #swissblogger #igersticino #vivereconlentezza #lagomaggiore #myswitzerland #storyofmylife

Un post condiviso da LO STILE DI GIÒ Giovanna Leoni (@lostiledigio) in data:

@raffaclocla

A presentarla bastano le sue parole: “la bellezza non è altro che il modo migliore di guardarsi allo specchio”.

@rosaeturchese

Una maestra del colore che ha deciso di metterci la faccia “perché con il proprio corpo si può imparare a fare pace”.

Oggi non mi farò prendere dalla solita malinconia della domenica sera. Quella da “fine della festa”. Questa volta no. L’energia positiva che mi ha dato oggi il mare mi ha fatto riprendere il lavoro appena tornata a casa. Col sorriso, anche se la domenica è quasi finita. E vorrei contribuire all’hastag #ilcorpocheabito lanciato da Sara @the_eat_culture mettendoci la faccia. Non sempre riesco a sorridere, non sempre il mio corpo mi piace, diciamo che non mi piace proprio ma ci sto facendo la pace. Vedere come cambia con gli anni è difficile ma come vi accennavo qualche post fa, da un po’ di tempo mi sento più leggera, anche se dovrei perdere qualche chilo… È una sensazione profonda, nuova e intensa che non conoscevo ma che si fa strada sempre più. Buon fine domenica “leggera” e colorata! . . . #rosaeturchese #feliceadesso #ilcorpocheabito #felicegennaio #oggimiregalo #lavitainunoscatto

Un post condiviso da Rosa e Turchese (@rosaeturchese) in data:

@zuccaviolina

Marta Pavia è una creativa al 100%. Non solo è una brava fotografa, ma soprattutto è un incredibile scrittrice. Ogni suo post racconta una storia, e quello dedicato a #ilcorpocheabito ci ha ricorda che guardando bene le mani di una persona si può scoprire il suo mondo.

Per qualche ragione misteriosa ricordo perfettamente le mani di Erika, una compagna di scuola che ammiravo per il modo aggraziato di tracciare le lettere sul quaderno, con movimenti accurati e sicuri e un risultato sempre perfetto. Ricordo bene, naturalmente, anche quelle di mio padre, le cui dita ruvide stringevano gli oggetti come se non fosse sicuro di saper dosare la propria forza (a volte, poi, scriveva parole invisibili sul tavolo con la punta dell’indice). Ma anche le mani della prima amica con cui ho fatto shopping, che scorrevano i vestiti appesi sfiorandoli con leggerezza e valutando con rapida e sorprendente competenza la qualità di ogni tessuto. Potrei descrivere il modo di toccare i tasti di ogni mio allievo, ciascuno dei quali è personale e del tutto irripetibile: con estrema grazia, con eccesso di energia, con movimenti nervosi, con dita pesanti, tese, rilassate, morbide, delicate, sicure, impacciate. In quale riga del patrimonio genetico è scritta la coreografia di quei gesti? E quanto è strano che di tutte le mani che mi circondano le uniche di cui non conosco il movimento, paradossalmente, siano le mie? Non ho risposte ma qualcuno mi ha ricordato che suonare in spagnolo di dice “tocar”, a dimostrazione del fatto che non è solo questione di muscoli e tendini ma più probabilmente, come per tutti i piccoli misteri, di testa e di cuore. #ilcorpocheabito #feliceadesso

Un post condiviso da Marta Pavia – #feliceadesso (@zuccaviolina) in data:

@segui_le_briciole

Un’illustratrice dal talento genuino, tutta da scoprire. Con il suo post ci ha ricordato che il corpo può essere Arte.

[Qualcosa che gli altri chiamano Arte] ✣ Claudia era fermamente convinta di essere più simile a una spugna che non a una persona. Se le cose del mondo incrociavano la sua strada, lei non si limitava a considerarle -come fanno, di solito, gli essere umani: lei le risucchiava, le assorbiva, se ne imbeveva quasi che fossero liquide. Non lasciava indietro niente: sorrisi di sconosciuti per strada, raggi di sole ballerini, baci rubati, scritte sui muri, ricordi suoi o altrui, parole rimaste nel vento, profumi inaspettati. I suoi occhi registravano particolari; il suo cuore accumulava suggestioni. Ma cosa succedeva quando Claudia era satura? Quando più nemmeno una piccola ombra poteva venire assorbita? Succedeva una cosa inspiegabile: Claudia restituiva al mondo quello che il mondo le aveva dato; si svuotava e si strizzava fino a liberarsi anche dell’ultima goccia, e pure qualcosina di più -Claudia ogni volta restituiva anche un pò di sè stessa. Faceva una cosa che gli altri chiamano Arte. ✣ #lessenzialevisibilealcuore #ilcorpocheabito ✣ ✣ ✣ #feliceadesso #esercizidibellezza #theperfectdetails #esercizidifelicità #intentionalliving #theartofslowliving #creativepreneur #agameoftones #vivodiparticolari #exploretocreate #inspiremyinstagram #nothingsordinary #thisishome #livethelittlethings #embracingtheseasons #everyday_quality #littlestoriesofmylife #intentionalliving #beautyofstillmoments #calmversation #illustrationoftheday #verilymoment #art_we_inspire #mylittleborgo #igersitalia #wintestories

Un post condiviso da Clarissa Cozzi (@segui_le_briciole) in data:

@saraelan_illustration

Anche lei illustratrice, anche lei di super talento. Nel suo post, con coraggio, ci ha mostrato un bellissimo profilo che molto spesso tende a nascondere.

{ profili scomodi }⠀ ✾⠀ Ho deciso di contribuire all’hashtag #ilcorpocheabito lanciato da Sara di @the_eat_culture perché lo reputo un tema importante. Io sarò onesta, ho la fortuna di non essere mai stata in guerra con il mio corpo, forse perché lui non è mai stato troppo in guerra con me. Dopo qualche piccola battaglia adolescenziale siamo entrati in armistizio e col tempo abbiamo imparato a conoscerci e accettarci, arrivando di fatto ad una convivenza pacifica. Tra i due sono io la testa dura, dovrei dargli più retta, prendermene più cura; lui povero mi ascolta e mi ha sempre fatto fare tutto quello che volevo, ma se non smetto di darlo così tanto per scontato sospetto che prima o poi mi farà qualche colpo di stato. Ci sono delle cose che gli rimprovero, alcune nascoste sotto al cappotto altre racchiuse proprio in questa foto, in un profilo che non sempre mostro con gioia, ma questo hashtag nasce anche per superare un po’ i propri limiti e abbracciarsi, no?⠀ #ilcorpocheabito

Un post condiviso da Sara Elan Donati 🌧 Illustrator (@saraelan_illustration) in data:

@il_tuligatto e @ateliersulbrenta

Due crafter che amo. Una realizza gioielli, una invece è una sarta naturale. Entrambe mi hanno ricordato che un sorriso anche appena accennato, alle volte, può essere una medicina.

Ritratto di una #tuligattogirl – Guardarsi intorno e sentirsi inadeguata. In questo “condensato di perfezione” che è Instagram – con le sue foto stupende e i racconti da brivido lungo la schiena – il disagio aumenta e mi sento sopraffatta. Ma forse questa è l’occasione migliore per prendere coraggio e mostrarmi davvero, senza facce buffe, profili di schiena e occhi che guardano in alto a mascherare la mia timidezza. Eccomi , una faccia che guarda dritta ( più o meno ) verso di voi trasparente e sincera, il sorriso appena abbozzato ( non ce la faccio proprio a mostrare i miei denti da draculina 😁 ) , una camicia rigorosamente a pois, la #miastanzadelcuore inondata di luce. Dietro le mie creazioni c’è tanta energia, c’è passione, c’è cura per i dettagli ma ci sono soprattutto IO, i miei dubbi, le mie frustrazioni, le mie soddisfazioni e le mie costanti ripartanze! Ora per me è arrivato il momento di condividere tutto questo con voi. Cosa ne dite, vi piace l’idea? Prometto che saprò essere anche divertente! 😊 ~~~~~~~~~ Iscrivetevi subito alla NEWSLETTER – link in bio – e al primo invio previsto per fine mese ci sarà sorpresa per te! Vi abbraccio Tuligattiane ❤ ~~~~~~~~~ – – #ilcorpocheabito #awakethelight #feliceadesso #esercizidibellezza #portrait #winterstories #thiswintermoment #felicegennaio #simpleandstill #memyselfandportrait #portrait #storieinviaggio #minimalbutwithmeaning #enjoythelittlethings

Un post condiviso da PAOLA 🔸Handmade Jewelry 🔸 (@il_tuligatto) in data:

@jugiemme

Professionista della comunicazione con delle camice che spaccano. Perché il corpo va anche preso con la giusta dose di ironia.

Queste sono solo alcune delle immagini #ilcorpocheabito. Le trovate tutte, se vi va, qui.

Noi ci risentiamo domani, con un nuovo tema!

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Autore

Sara Cartelli

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Sara Cartelli

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Copywriter, folletto tuttofare e mamma con una passione smisurata per la fotografia. La scrittura è una medicina che le permette di esprimere la propria personalità e far emergere la sua vera voce. Meglio di uno psicanalista. Alla perenne ricerca di una strada da seguire, al momento, preferisce perdersi.

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