Culture. Eat it
13 Gennaio 2021
Quante parole raccoglie la lingua italiana?
La giornata è iniziata con questo domandone, ma la risposta? Treccani docet:
“Il patrimonio lessicale italiano dovrebbe essere compreso tra le 215.000 e le 270.000 unità lessicali (lessemi). Ma parole, ci avverte il linguista Luca Lorenzetti, sono anche le varie forme che prendono i lessemi.”
E quindi? Quindi se si considerano anche le flessioni verbali, date dalle coniugazione dei verbi, i singolari e i plurali, i neologismi che fanno lievitare i numeri, il nostro Lorenzetti nel 2004 stimava più di due milioni di parole “dicibili e scrivibili” in italiano.
Neanche una parola a testa, ci credete?
I numeri potranno anche essere approssimativi, meno l’uso che ne facciamo.
Chissà quali sarebbero le parole che sceglieremmo ogni giorno se per poterle pronunciare dovessimo comprarle; forse non le svenderemmo o sminuiremmo e finiremmo anche nel fare attenzione a non essere travisati, usati, traditi.
Non credo ci sia bisogno di dare un valore in termini economici per dar loro importanza.
Le parole che ogni giorno scegliamo per raccontare chi siamo esprimono il nostro di valore.
Nel libro La grande fabbrica delle parole le persone parlano poco perché per essere pronunciate le parole devono essere acquistate e inghiottite. Se tutto questo fosse vero sarebbe difficile esprimere opinioni, condividere sentimenti.
E invece siamo qui, liberi di poterci esprimere, di mettere parole nero su bianco, e riempire con la nostra voce questa nostra stanza virtuale.
Eccoci quindi a darvi appuntamento, se vorrete, all’hashtag #paroleperdire per sentire e raccogliere le vostre voci e scrivere insieme un bellissimo racconto fatto di parole e immagini, il nostro.
Photos: Sara Cartelli
Autore
biografia:
È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.