
Culture. Eat it
1 Maggio 2017
Se questo è il libro che ogni donna dovrebbe tenere sul comodino – cito testualmente The Huffington Post – io dico che quel comodino il libro di Rupi Kaur non lo dovrebbe mai lasciare:
benvenuto milk and honey, benvenuta poesia!
Chiunque leggerà questa raccolta di testi troverà una coccola, uno schiaffo, una boccata di ossigeno, un respiro profondo. L’autrice è Rupi Kaur e questo è il suo primo libro, autopubblicato nel 2014.
Questa giovanissima “poetessa del web” ha usato la poesia per mettersi a nudo non temendo sputi, insulti, sale sulle ferite e di quel coraggio deve essere fiera. Fidatevi, dopo aver letto le sue emozioni in poesia la ringrazierete per aver dato voce alle vostre. Quando si parla di poesia si pensa a qualcosa di intimo ed intima in effetti è l’atmosfera che ti avvolge mentre leggi le parole di Rupi, ma Rupi è onesta.
Per parlare della sua vita non può sottrarsi al dolore delle ferite:
se avessi saputo
com’è fatta una cosa sicura
avrei passato
meno tempo a cadere tra
braccia che non lo erano
La sofferenza non le impedisce di provare amore:
magari non sei stato il mio primo amore
ma sei stato l’amore che ha reso
tutti gli altri amori
marginali
Rupi è una donna che vive nel mondo reale e proprio come accade nella realtà sa che dove c’è gioia, c’è anche dolore. L’autrice ci fa dono della sua poesia, un balsamo per chiunque si senta spezzata:
le persone vanno
ma il modo
in cui vanno
resta sempre
Questa raccolta, divisa in quattro capitoli, racconta in versi quattro momenti che ciclicamente si alternano nella vita di chiunque: il ferire, l’amare, lo spezzare, il guarire.
L’ultimo di questi è quello che preferisco perché quando sentiamo sulla nostra pelle quel senso di perdita fortissimo, quell’atroce dolore che solo l’amore fa provare, ci dimentichiamo che possiamo guarire, non ricordiamo che la guarigione arriva anche per noi:
eri drago ben prima
che arrivasse lui a dire
che sapevi volare
resterai drago
ben dopo che se ne sarà andato
Breve, schietta e personale è la poesia di Rupi Kaur. Niente maiuscole, niente punteggiatura al di fuori del punto: celebra così la sua lingua madre, il punjabi. Auguro la sua poesia a chiunque non manchi il coraggio di ferirsi, amarsi, spezzarsi e guarirsi.
Durata della lettura
quattro sere di poesia
Autore

biografia:
È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.