Culture. Eat it
12 Giugno 2017
Ci sono dei ritorni che attendi più di altri e quello di Ian McEwan è fra questi.
Oggi vi parlo dell’ultimo prodotto della sua mente geniale, il romanzo Nel guscio.
Ho amato subito McEwan, fin dalla lettura del romanzo d’esordio Il giardino di cemento.
È stato il primo a farmi scoprire quanto seducente potesse essere la parola scritta.
Questa volta “Ian Macabre” – suo simpatico soprannome – si allontana dai toni cupi e morbosi per raccontare una storia che ha inizio Nel guscio materno:
Dunque eccomi qui, a testa in giù in una donna. Braccia pazientemente conserte ad aspettare, aspettare e chiedermi dentro chi sono, dentro che guaio mi sto per cacciare.
L’io narrante è il feto di un bambino che scopre come sua madre stia pianificando l’omicidio del padre insieme allo zio amante e, con motivata angoscia, si chiede se nascere o non nascere.
Il suo è un dubbio amletico e non è l’unico riferimento alla celebre tragedia shakespeariana: la madre si chiama Trudy, diminutivo di Gertrude, mentre il viscido zio Claude ricorda in maniera evidente Claudius.
Amletica è anche l’epigrafe:
Oddio, potrei essere confinato in un guscio di noce e sentirmi il re di uno spazio infinito – se non fosse la compagnia di brutti sogni.
A differenza della coppia tragica i due però si riveleranno complici, molto più simili ai coniugi Macbeth e per John Cairncross, padre del bambino, non ci sarà scampo.
Lo squattrinato poeta è di intralcio ai loro progetti, più che alla loro relazione.
Il sesso infatti sembra essere l’unico punto di contatto fra loro: Claude è sempre all’opera nel possederla con animalesca foga e la godereccia Trudy non si sottrae mentre beve senza limiti all’ottavo mese di gravidanza.
E noi li “guardiamo” attraverso le orecchie di chi Nel guscio materno fa già i conti con un mondo che non gli piace e tale sarà lo sconforto da fargli affermare “non voglio nascere mai”.
A differenza di Amleto, il feto non può tentare di cambiare le cose, non può fare altro che aspettare. Il cambiamento passa attraverso l’azione e questa gli è preclusa.
Giustizia verrà fatta? Verranno smascherati? Al lettore l’ardua scoperta.
Durata della lettura
qualche notte amletica
Ph. Sara Cartelli
© The Eat Culture
Autore
biografia:
È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.