Si può ereditare la felicità? Claire Lombardo risponde in Mai stati così felici

E se la felicità non generasse felicità?

Mi sono fatta questa domanda dopo aver letto Mai stati così felici di Claire Lombardo, la storia di quattro sorelle cresciute in una famiglia che felice si è sentita davvero ma qualcosa è andato storto.

Recensione: Mai stati così felici di Claire Lombardo

Leggere Mai stati così felici mi ha fatto pensare a This is us, perché?

Perché l’autrice ci racconta cosa accade quando da una coppia felice e innamoratissima, qui formata da David e Marilyn, nascono dei figli, figli che scopriremo non si sentiranno altrettanto felici.

Perché se i tuoi genitori sono stati così fortunati, o così abili, o tutt’e due le cose, non è detto che tu riesca a imitarli. E nella famiglia Sorenson i tentativi di imitazione si articolano nelle vite delle quattro figlie: Wendy, Violet, Liza e Gracie.

Wendy è la primogenita, l’adolescente problematica, la figlia arrivata quando David Sorenson era solo un giovanissimo medico e Marilyn una studentessa di letteratura. Ora Wendy è la vedova di un uomo che ha amato molto, che porta nel cuore la perdita di una figlia, una donna che cerca nell’alcol e nel sesso attimi di evasione.

Troppo presto arriva Violet, che “ruba” Marilyn a Wendy e che con la sorella maggiore condivide un segreto che può turbare la sua vita perfetta. Violet che rinuncia alla carriera di avvocato per essere una brava moglie e madre e che ad un certo punto non si sente né l’una né l’altra.

Poi c’è Liza, che non si è mai sentita ribelle come Wendy o perfetta come Violet e che ora è un’accademica in carriera, ma la promozione arriva quando scopre di essere incinta; il padre è Ryan, un fidanzato depresso e insoddisfatto che forse non ama più.

E infine arriva la piccola Gracie, detta Ochina, quando nessuno più se lo aspettava. Coccolata da tutti in fondo Gracie si sente sola perché vive al di fuori di ogni loro ricordo insieme. Non riesce a fare i conti con una vita che la vuole adulta e racconta bugie a chi la ama perché non si sente mai all’altezza delle loro aspettative.

È quello il problema di essere un epilogo. Ti ficcano in fondo al libro prima che qualcuno ti dia modo di leggerlo.

Nella famiglia Sorenson quanto più i legami sono importanti più sembrano essere in bilico.

Fare ritorno a casa, dalla famiglia, genera nelle quattro sorelle omissioni, bugie e riporta a galla sconcertanti verità.

Nemmeno l’amore genera solo amore. David e Marilyn si sono amati per quarant’anni non senza difficoltà e probabilmente nonostante le difficoltà, eppure ciò che fiorisce nelle figlie con esiti differenti sono il senso di inadeguatezza, il desiderio di perfezione e lo smarrimento.

Wendy, Violet, Liza e Gracie sono ognuna infelice a modo loro, perché incapaci di vedere nei genitori, così felici e innamorati, quel porto sicuro al quale attraccare:

Due persone che emanavano più amore di quanto l’universo sembrasse disposto a concedere.

Sullo sfondo arriva Jonah, di cui non dirò nulla se non che rappresenta per l’autrice il motore dell’azione, ciò che permette alla trama di infittirsi rendendola avvincente, e grazie al quale vengono smossi gli animi di un’intera famiglia.

Si può ereditare la felicità? Claire Lombardo risponde in Mai stati così felici.