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8 Marzo 2021

un caffè con...

Maria Vittoria Bertuzzi. Leggere nella Scuola dell’Infanzia: intrattenimento, magia, relazione e…

di Ramona Lucarelli

Se c’è un tempo in cui i libri regalano quasi solo esclusivamente magie questo è quello della Scuola dell’Infanzia. Non c’è dubbio che in quel periodo i libri non siano quelli dei compiti o delle vacanze ma il momento di storie straordinarie.

Dietro a quegli albi ci sono spesso mamme e papà, nonni e zii, e qualche volta bibliotecari, maestri ed educatori. Chi oggi ha la fortuna di vedere tanti piccoli giovani lettori è Maria Vittoria Bertuzzi, coordinatrice della Scuola dell’Infanzia di Barbeano – piccolo paese nei pressi di Spilimbergo – ed educatrice nelle scuole: pronti a prendere appunti su imperdibili albi illustrati?

1. Come sei approdata presso l’asilo di Barbeano?

Sono approdata da bambina quando si chiamava ancora asilo ed era gestito dalle suore. Per gli abitanti di Barbeano la scuola è un punto di riferimento e lo è anche per me, che sono nata e cresciuta lì. Oggi questa Scuola dell’Infanzia è quasi la mia seconda casa. Mi sono sentita fin da subito legata a questo luogo, tanto che negli anni ho preso parte a diverse attività di raccolta fondi utili al suo sviluppo e sostegno. Grazie alla mia formazione mi è stato proposto di entrare a far parte del consiglio di amministrazione; l’organico stava cambiando e a quel punto, nel settembre del 2019, è arrivata la proposta di ricoprire il ruolo di coordinatrice. Accettare è stata una sfida, significava mettere in gioco le mie competenze in un ruolo diverso. Il legame affettivo con la scuola è sempre stato forte ma vedere che c’erano persone pronte a darmi fiducia mi ha dato la giusta carica per dire sì.

2. Se dovessi raccontare cosa fai all’interno della scuola attraverso un albo illustrato quale sarebbe?

Una coordinatrice è coinvolta in diversi aspetti della vita di una scuola. È per questo che, se dovessi sceglierne uno, la mia scelta ricadrebbe su Una zuppa di sasso. In questa storia con il pretesto di cucinare la sua zuppa il lupo raduna gli abitanti del villaggio. Allo stesso modo una coordinatrice funge da collante per i diversi adulti che abitano la scuola e si prendono cura dei bambini: personale docente e non, genitori, le persone del territorio; come il lupo di questa storia chi coordina raccoglie le competenze o “ricchezze” di tutti per formare una comunità educante intorno ai bambini. Perché la zuppa di sasso è così buona? Perché è ricca di ingredienti diversi e perché ciascuno mette a disposizione i propri talenti che, come il sasso ci illustra, non devono per forza essere soprannaturali perché siano efficaci. L’ingrediente fondamentale? Come per la zuppa, la collaborazione di tutti.

3. Lo spazio “albi e libri illustrati” è come un armadio delle storie ma non di quelli che non apri mai, piuttosto di quelli nei quali raccogli le tue preferite. Quali sono le tue tre storie del cuore?

Uno dei primi libri incontrati nel mio percorso di educatrice è stato Voglio il mio cappello. Al tempo seguivo un bambino al quale piacevano molto gli albi e in particolare questa storia tanto da memorizzarne il contenuto e riprodurlo con espressività e toni differenti. L’albo illustrato si è dimostrato una risorsa perché è diventato il canale attraverso il quale comunicava con i propri compagni di classe. Un libro migliora il linguaggio, le capacità cognitive e relazionali e, come è accaduto nella mia personale esperienza di educatrice, può diventare terapeutico.

Il leone di neve è un libro che ho nel cuore, il regalo ricevuto da una persona che stimo. È un libro che parla di cambiamenti: Carol si trasferisce in una nuova casa su una collina. Lì è sola e in cerca di nuovi amici fino a quando non incontra un leone bianco come la neve. I cambiamenti spaventano tutti, adulti e bambini, ma sapere di poterli affrontare con l’aiuto di un amico rende tutto diverso. Ogni ostacolo e sfida diventano meno duri quando ci sono il supporto e il sostegno delle persone che ci conoscono e ci vogliono bene.

Bimboleone e altri bambini è una recente e bellissima scoperta. “I bambini sono tanti, tantissimi e tutti diversi”: l’autore racconta i bambini nelle loro diversità, difficoltà e peculiarità cercando analogie con il mondo animale. Per ogni bambino offre un consiglio, non per migliorarlo ma per “farlo felice”. È un libro che abbiamo letto a scuola e che ha suscitato grande interesse nei più piccoli ma, a mio avviso, è anche un libro per gli adulti. Rappresenta un invito a mettersi in ascolto dei bambini, a capire ciò di cui hanno bisogno e accompagnarli ognuno nel loro percorso di crescita. E poi resta sempre valido l’invito ad esplorare il bambino che ancora abita dentro di noi.

4. La lettura nella Scuola dell’Infanzia: intrattenimento, magia o relazione?

La lettura di un albo è intrattenimento perché le storie divertono, è magia perché mette in moto la fantasia e l’immaginazione ed è relazione perché è stare insieme e condividere le proprie esperienze. Di recente al termine della lettura de I tre piccoli gufi un bambino ha raccontato alla classe che la sua mamma prima di uscire gli lascia sempre un biglietto sul comodino per raccontare dove sta andando, ecco questo non sarebbe mai stato condiviso senza quella lettura.

Se dovessi aggiungere qualcosa direi che la lettura è accoglienza: all’arrivo a scuola il libro crea un’atmosfera rassicurante, che permette ai bambini di affrontare meglio il distacco dal genitore. Inoltre lasciamo sempre un momento di lettura nel quale ogni bambino può scegliere liberamente, ci piace che i libri facciano parte della loro quotidianità.

5. L’esperienza della lettura di un albo: secondo te quali sono gli ingredienti per la sua buona riuscita?

Ho individuato tre ingredienti fondamentali: la passione, quando c’è amore per i libri l’esperienza di lettura diventa più significativa; il contatto, non perdere mai un legame visivo con i bambini, uno sguardo, li fa sentire partecipi e coinvolti; l’ambiente, perché la cura e l’attenzione per il luogo sono decisivi; creare un posto accogliente nel quale coinvolgere i bambini con piccoli gesti rituali aiuta a creare un momento speciale.

6. Il mese di febbraio è stato dedicato all’amore. Ti vengono in mente albi illustrati che avete letto con i bambini?

I tre piccoli gufi è il grande classico al termine del quale i bambini chiedono “Ancora!”. Il tema del distacco è molto delicato, e il lieto fine gli consegna la grande speranza che la mamma ritorna sempre. Zeb e la scorta di baci è un altro albo nel quale viene affrontato il tema della separazione ma in questo caso viene colmata da una scatola di baci che regalano conforto. Un libro completamente diverso è invece Il mio cuore. È stato uno dei libri che abbiamo proposto durante il periodo del lockdown: i genitori ci hanno raccontato che ha suscitato molte reazioni nei bambini. È un libro che invita alla riflessione sulle varie forme che il cuore può assumere, un invito a “sentirsi”: “il cuore è chiuso o completamente aperto”, “certi giorni è spezzato ma ciò che è spezzato si può riparare”, “e un cuore chiuso si può sempre riaprire”. Un libro che con l’aiuto di un adulto diventa una preziosa opportunità per diventare consapevoli delle proprie emozioni.

7. Sul comodino della lettrice Maria Vittoria quali storie ci sono?

C’è un po’ di tutto, da Cambiare l’acqua ai fiori a Let them talk di Cesare Cremonini, fino ad arrivare a Le paure segrete dei bambini, un libro che affronta le loro paure attraverso proposte di gioco.

Photos: Sara Cartelli

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Autore

Ramona Lucarelli

Per aspera ad astra

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Ramona Lucarelli

biografia:

È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.

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