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Si, ok sono una donna. Ma cosa significa?

Culture. Eat it

2 Novembre 2021

menù degustazione

Ok, sono una donna. Ma che significa?

di Sara Cartelli

Siamo senza cognome nelle pagine dei giornali.
Siamo legittimate in quanto mogli, compagne, figlie di un uomo o madri.
Siamo quel 98% che durante la pandemia ha perso il lavoro.
Siamo giudicate e giudicanti.

Siamo Sara, Ramona, Kristel, Silvia, Giulia, Federica, Valentina, Giuditta, Teresa, Manuela, Sofia, Elena.
Tante tra le tante, molte tra le molte.

Piacere, io sono Sara Cartelli e no, non lo so cosa significhi essere donna.

Non lo so perché mi sono sempre sentita lontana da quella parola lì. Donna.
Da piccola ero un maschiaccio, qualcuno direbbe “poco femminile”, mi dicevano “stare coi maschi non ti fa bene”.
Poi mi hanno detto che non avrei mai trovato un uomo perché ero disordinata. “Che uomo vorrebbe mai pigliarsi una che non sa occuparsi delle faccende domestiche?”.
Poi mi hanno detto che ero una “poco di buono”, la parola giusta è quella con la T ma è meglio non urlarla, perché portavo i pantaloncini corti, la minigonna, i tacchi o il rossetto rosso. Una signora addirittura un giorno si è permessa di urlarmi in faccia: “e poi si lamentano se le stuprano”.
Poi, a un colloquio, un signore non troppo gentile ha tenuto a precisare che “non mi assumeva perché ero figa”. Sapete a quanto ammontava la retribuzione per quell’assunzione? 0 euro, poi vedremo.
Poi sono diventata madre. Apriti cielo. Non ero più donna, ma nemmeno una brava madre. Li allatti? Ma non è buono il tuo latte non vedi che ha fame! Non li allatti? Pensi solo a te stessa. Li porti al nido fino alle cinque del pomeriggio? Ma sono piccoli! Senza contare tutti i “ma non puoi più pensare a te stessa, c’è una creatura adesso”.

In tutti questi anni la società non mi ha mai fatto capire cosa volesse davvero dire essere donna. Cosa volesse da me. Io sinceramente non lo so. 

Non lo so cosa significhi essere donna. Non lo so davvero. So di certo che è di più di quello che troviamo scritto nella Treccani. E so che è così per molte.

Questo mese vogliamo confrontarci con voi per capire cosa significhi essere donna. E vogliamo farlo assieme, senza pregiudizi, senza discriminazioni, aprendo semplicemente le braccia e le orecchie agli altrui racconti. Ai vostri racconti.

Vi aspettiamo all’hashtag #raccontamiledonne su Facebook, Instagram e Twitter.

 

Siate semplicemente voi, quelle senza definizioni che stanno tra i confini dell’infinito.

Photos: Sara Cartelli

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Autore

Sara Cartelli

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Sara Cartelli

biografia:

Copywriter, folletto tuttofare e mamma con una passione smisurata per la fotografia. La scrittura è una medicina che le permette di esprimere la propria personalità e far emergere la sua vera voce. Meglio di uno psicanalista. Alla perenne ricerca di una strada da seguire, al momento, preferisce perdersi.

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