Culture. Eat it
1 Ottobre 2019
Parole, parole, parole canta Mina.
Passiamo dal farne un uso spropositato a farne nessun uso perché anche tacendo si lancia un messaggio, ma quali sono le parole che scegliamo ogni giorno?
Ci sono parole che costruiscono, parole che demoliscono.
E queste parole possono costruire legami, storie, vite intere oppure ferire, lasciare segni che diventano incancellabili perché anche quando dette senza pensare le parole sanno dove colpire.
Ci sono parole vuote.
Quelle dette tanto per dire, quelle in cui non crediamo nemmeno noi, ma sentiamo di dover pronunciare.
Ci sono vuoti di parole.
Quando talmente forti sono le emozioni e i sentimenti che nessuna parola sembra adeguata, nessuna sembra poterli raccontare e allora persino il silenzio diventa bello.
Ci sono parole di una vita,
che solo a sentirle pronunciare ti mettono davanti agli occhi il ricordo di un momento, di un amore, di una stagione, di un’amicizia, di uno schiaffo o una carezza.
Ci sono vite di parole.
Non meno di infinite a descrivere chi siamo, cosa facciamo, abbiamo fatto e faremo.
Le parole sono vite.
Le nostre, che ogni giorno viviamo fuori e dentro i social anche attraverso le parole che scegliamo perché raccontano chi siamo.
Le parole sono vive.
E voi, usate le #paroleperdire ? Durante il mese di ottobre vi aspettiamo a questo hashtag pensato per loro, per le parole che usiamo per raccontare e raccontarci.
Photos: Sara Cartelli
Autore
biografia:
È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.