
Culture. Eat it
3 Marzo 2017
Stamattina mi sono alzata col piede sinistro quello giusto.
Il sole l’ho salutato, l’universo l’ho ringraziato, caffè e poi ho pensato: perché non farcire delle patate con un ripieno ammantato di sintomatico mistero? Lo so, sul momento, non si capisce bene cosa nascondano, ma un po’ di mistero è sempre cosa buona e giusta. Ancor di più se ciò che viene celato rivela in seguito piacevolissime sorprese, come speck, Asiago e pomodori secchi. Giusto per dare un tono alle patate dimenticate in dispensa, o per movimentare la solita patata saltata. No, non ve le sto proprio vendendo tra il bene e il benissimo, ma solo perché così, quando le cucinerete, e le assaggerete, esclamerete un urletto, perché sono davvero bone. Oltre a questo ho pensato anche ad altro. Riflettevo a proposito di Massimi Sistemi, e dunque: assodato che tra reale e virtuale c’è una banlieu sempre più flebile ed evanescente e che la nostra quotidianità sconfina continuamente nell’Internet, che non sia il caso di applicare le norme di civiltà e buon senso anche in questo spazio?
Non è forse responsabilità di ognuno di noi il tenere pulito l’eco-sistema Rete?
Ma, direte – e dico anche io: in un mondo in cui calpestare l’altro per arrivare primi è la norma e non l’eccezione, possono queste belle parole concretizzarsi al di fuori da Utopia? Certo è che chi mai comincia mai sarà a metà dell’opera. Nel mare magnum dei Social Media – è un fatto – l’insulto è dietro l’angolo. I “su Facebook leoni e offline coglioni” sono all’ordine del giorno. Porgiamo l’altra guancia e mettiamo fiori nelle nostre tastiere. Siamo umani anche nella nostra forma più deformata aleggiante nell’etere. E nella frenesia del voler per forza dire la nostra, non sarebbe gran cosa spingere le nostre meningi a distillare parole “up” e tacitare le “down”? Contribuisci anche tu a una Rete più pulita, dai voce all’Amore e sopprimi gli haters, peace & blog a tutti. E detto ciò:
Patate ripiene con speck, Asiago e pomodori secchi – la ricetta.
INGREDIENTI (dosi per 6 persone)
- 6 patate a pasta gialla
- 4 pomodori secchi sott’olio
- 100 gr di formaggio Asiago pressato dop
- 100 gr di speck affumicato affettato
- Un quarto di cipolla rossa di Tropea
- Grana grattugiato q.b.
- Sale, pepe nero, origano, olio extra vergine d’oliva, burro q.b.
Mentre assaggi ascolta: Give peace a chance, John Lennon
PROCEDIMENTO
- Lessa (o cuoci a vapore) le patate lasciandole al dente;
- soffriggi la cipolla affettata sottilmente, una volta imbiondita aggiungi lo speck tagliato grossolanamente e fai cuocere per un minuto.
- Taglia a julienne i pomodori secchi, a cubetti il formaggio.
- Una volta cotte le patate lasciale intiepidire e pelale. Taglia la parte superiore e mettila da parte (potrai fare degli gnocchi oppure condirle e mangiarle in insalata, non si butta via niente).
- Ora, aiutandoti con un cucchiaino da caffè, “scava” l’interno della patata, ricavandone un guscio. Metti l’interno della patata in una boule e pestala con una forchetta, aggiusta di sale e pepe.
- Mescola l’Asiago, lo speck con la cipolla e i pomodori secchi assieme alla patata schiacciata.
- Cuoci i gusci di patate adagiati su carta oleata in forno preriscaldato a 200° C con un fiocchetto di burro al loro interno per una decina di minuti.
- Riempi le patate con la farcia, spolvera con del grana grattugiato e ungi con un filo d’olio.
- Inforna per un quarto d’ora o, comunque, fino a doratura.
Autore

biografia:
Cogitatrice impegnata, praticante dell’Amore Universale, su di lei nemmeno una nuvola. A 30 anni non ha ancora la minima idea di come vuole essere a 32: una, nessuna ma forse non centomila. Grazie al cielo tutto scorre. Panta rei. E alla fine, come in uno splendido giardino Bahai, verrà estasiata da un’illuminazione. E vivrà per sempre felice e contenta.