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Pensieri di Natale - Vite che (non) sono le mie

Culture. Eat it

2 Dicembre 2020

menù degustazione

Pensieri di Natale. Vite che (non) sono le nostre

di Ramona Lucarelli

C’è una strada che porta al Natale fatta di luce, calore, cura e passione.

Quest’anno vorremmo percorrerla in vostra compagnia proponendovi alcuni Pensieri di Natale.

Abbiamo scelto la parola pensieri perché in fin dei conti quando ci dedichiamo al Natale e ai suoi regali pensiamo a chi vogliamo bene, a cosa piace loro e ad un modo per renderli felici.

Così ci si è accesa una lampadina e abbiamo pensato di proporvi delle idee regalo che mixano le nostre passioni. Ci è sembrata una proposta in linea con il nostro spirito, con il modo in cui abitiamo questo spazio – The Eat Culture – che sentiamo come casa nostra.

Ogni settimana troverete tre proposte di lettura associate ad altrettanti vinili e ricette.

Qualche volta l’idea sarà nata da un libro, altre dalla musica o da un piatto natalizio; ci piace pensare che la bellezza metta in circolo bellezza. In fondo ad ogni articolo troverete un pdf scaricabile delle ricette da stampare e allegare ai vinili e/o ai libri che deciderete di regalare, liberi di scegliere i vostri pensieri da mettere sotto l’albero di Natale.

Pensieri di Natale

Questa settimana iniziamo con vite che (non) sono le nostre: libri, vinili e ricette che raccontano vite che ci sfiorano o che ci prendono in pieno, che ci ricordano che anche la quotidianità è interessante, che con le loro storie possono curare ferite.

  1. Anna Karenina è il classico che non ti aspetti, o forse si. La miglior recensione sentita fino ad ora è quella di Alessandro D’Avenia: Anna Karenina è la storia di un incidente ferroviario. Un incidente che miscela amore, dolore, inganno, famiglia, dovere, rabbia, piacere dimenticando i suoi quasi 150 anni. Anna Karenina è un racconto fatto di sguardi: gli occhi ci riveleranno un colpo di fulmine (quando Vronskij alla stazione incrocia gli occhi grigi di Anna), un rifiuto (Lévin mentre guarda lo sguardo di Kitty volgersi illuminato verso Vronskij), o la confusione di chi non comprende il suo cuore (gli occhi confusi e pieni di lacrime di Kitty).
  2. Stoner è la storia di una “quasi” felicità. E’ il racconto di una vita che non ha nulla di eccezionale ma che potrete sentire vicina per la sua mancata conclamata straordinarietà, senza aver bisogno di rispecchiarvi. Le sei ragioni per cui ve ne innamorerete le trovate qui.
  3. Cambiare l’acqua ai fiori è il libro che ti stropiccia i sentimenti. Violette è un personaggio raro. Il suo modo di guardare alla vita vi conquisterà ad ogni pagina un po’ di più. Un racconto a più voci dove il passato si mescola al presente e fa spazio ai sentimenti e alle verità di ciascun personaggio. Quali? Vi aspettiamo qui per saperne di più.

A ciascuna proposta libresca le ricette da abbinare:

  1. Delle tagliatelle di zucca che non sono una pasta ma un carpaccio (scarica la ricetta qui). Una burrata che si crede una crema, mandorle crunchy e tutta la sapidità del mare custodita in qualche alice. Perché questo è l’antipasto che il nostro Natale merita – e sì, pure quello di cui abbiamo bisogno adesso. Chissà se Anna lo avrebbe gradito.
  2. Polpette di carne fritte con patate, olive e speck (la sua ricetta scaricabile è qui): un finger food, un secondo piatto easy, un pranzo al sacco, felicità dal diametro di pochi centimetri a portata di morso. Ma anche uno spuntino di mezzanotte di tutto rispetto, di quelli in vestaglia e ciabatte a lume di frigo e albero di Natale, in perfetto stile Stoner. Loro diventano quello che voi vogliate che siano. Anche un antipasto perfetto per Sua Maestà il Cenone.
  3. Un finger food che ti conquista ad ogni morso un po’ di più. Le istruzioni per l’uso sono semplici: prosecchino in una mano e cialda di parmigiano ripiena di burrata e pomodorini confit (sfoglia o scarica la ricetta qui) nell’altra. E vissero tutti felici e contenti, persino Violette.

 

Delle tagliatelle di zucca che non sono una pasta ma un carpaccio

Polpette di carne fritte con patate, olive e speck

Cialde di parmigiano ripiene

Ed ecco la musica. Li potete regalare o potete regalarveli. Tre album di tre artisti italiani che fanno bene a tutti, a chi li dona e a chi li riceve.

  1. Maria Antonietta – Deluderti: Maria Antonietta sa scavare nel profondo delle emozioni umane, soprattutto quelle scomode. Il suo Deluderti è un viaggio emotivo in 9 brani tra le nostre paure, i dubbi e le incertezze pronto a ricordarci che, è proprio così, siamo unici. Non “siamo come”, semplicemente “siamo”. Da ascoltare per cantare a gran voce: “Non assomiglio ad una linea di contorno, quella la disegnano gli stronzi come te”.
  2. Cosmo – Cosmotronic: Marco Jacopo Bianchi è il professore che avremmo tutti voluto avere. O che ci saremmo meritati. Cosmotronic è una piccola meraviglia, riesce a farti riflettere mentre ti fa ballare. Se non è magia questa. Da ascoltare e riascoltare in cameretta, o ovunque vi troviate, per tutto dicembre e i mesi a venire.
  3. Brunori Sas – A casa tutto bene: A proposito di sentimenti stropicciati, nessuno meglio di Brunori Sas può accompagnarvi sulle montagne russe della vita. Assieme a lui potete ridere, piangere, “ricordarvi chi siete” e dove vi trovate, qual è lo stato delle cose in questo paese. Che sì, con tutta probabilità, “la realtà è una merda, ma non finisce qua.”

Per questa settimana è tutto, vi aspettiamo mercoledì prossimo per altri mix and match natalizi.

Photos: Sara Cartelli

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Autore

Ramona Lucarelli

Per aspera ad astra

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Ramona Lucarelli

biografia:

È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.

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