RITORNO DA ME. QUESTA VOLTA PER RESTARE.

• Sei tornata?
• Credo di non essere mai andata via.
• Non vivevi qua fino ad un mese fa giusto?
• Giusto.
• E allora sei tornata.
• Sì, ma non lo volevo. Ecco, è questa città, è un magnete e io sono il souvenir che deve stare attaccato al frigorifero. Io non volevo tornare, ma alla fine sono qua. Di nuovo qua. Come ogni mese, weekend, festività, matrimonio o funerale. Non vuole lasciarmi andare.
• Chi, la città?
• Sì, la città. Io ci ho provato credimi. Io non volevo tornare.
• Ma allora riparti? Cosa ti frena?
• Nonostante me stessa, questo è l’unico posto che mi abbia mai voluto. Io ci ho provato con tutte le mie forze ma niente, tutti i segnali mi dicono di fermarmi. Qui. Ora.
• I segnali di fumo?
• Non prendermi in giro. Mi sono messa a cercare dei nuovi appartamenti e ne ho trovati quattro. Tutti già occupati. “Ci dispiace”. Ho mandato decine di curriculum. Nessuna risposta. Niente.
• È colpa sua?
• No, non del tutto almeno. Lui mi ha gettato, ferito, umiliato, calpestato. In un solo colpo è riuscito a farmi sentire fragile, sola, abbandonata. Una donna di cui non andare fieri. Ma…
• Ma tu non sei sola. Sei qua.
• Sì per l’ennesima volta sono qua. Di nuovo.
• Questa è la donna di cui non devi andare fiera, quella che si autocommisera. Tu hai scelto di tornare a casa. Me l’hai detto tu quella notte al telefono. Un sms secco: “voglio tornare a casa.”
• È stata la prima cosa a cui ho pensato dopo tutto quel casino.
• Vuol dire che quella non era casa tua.
• Volevo solo ritornare dai miei affetti, dai miei cani, da me stessa, da te.
• Volevi tornare da me?
• Anche.
• E ora che sei qui cosa posso fare per te?
• Non farmi ritornare via.

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