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17 Dicembre 2013

arte

TALKING POINT: LA FOTOGRAFIA SECONDO JOANA SORINO

di admin

È giovane, anzi giovanissima, ma è dotata di un talento straordinario. Ha solo 19 anni, ma le sue fotografie sono dotate di una comunicatività molto forte, di un bagaglio di emozioni che ad ogni immagine esplode… fortissimo. Il suo nome è Joana Sorino, ed i suoi lavori ci hanno talmente colpito che abbiamo deciso di intervistarla. Sentite cosa ci ha raccontato…

 

o1. Ciao Joana! Sei giovanissima ma di grande talento, quando e come ti sei avvicinata alla fotografia?

«Ciao! Il mio interesse per la fotografia è nato circa tre anni fa ed è stata una mia cara amica a trasmettermi questa meravigliosa passione».

 o2. Cosa significa per te fotografare?

«Fotografare per me ha molti valori. Soprattutto mi permette di esprimermi, di raccontare quello che a me piace chiamare essere, che immagino come un circolo continuo in cui si snodano e fluiscono tutte quelle emozioni che mi rendono umana».

o3. Cosa vuoi trasmettere con le tue immagini? Ognuna ha un significato particolare o sono aperte all’interpretazione che ne vuole dare lo spettatore?

«Credo che le mie immagini posseggano tutte un significato, perché parlano di me».

o4. Molte delle tue foto sono autoritratti, perché hai deciso di essere tu stessa l’interprete delle tue opere? È un modo per analizzarti, per conoscerti meglio?

«Gli autoritratti sono indubbiamente un ottimo metodo per scoprire chi siamo. Ho scelto di essere un’autoritrattista perché, sperimentando, ho scoperto di essere la migliore interprete del mio modus pensandi. Inoltre a me piace avere la situazione sotto controllo: adoro gestire la fotocamera, adoro gestire le espressioni, le pose, la trasmissione del sentimento. Per me non è facile vestire una modella con le mie sensazioni. Invidio molto chi ne è capace!»

o5. Toglimi una curiosità, perché in alcune delle foto hai il viso e la bocca coperta? Hanno un significato particolare? Mi hanno colpito molto sia quella in cui sei ricoperta da strisce di fumetti sia quella dei pezzettini di carta con le formule matematiche.

«In quel tipo di autoritratti ho coperto la bocca perché volevo ricreare l’effetto di una maschera, in cui fossero solo gli occhi a parlare».

o6. Analogico o digitale?

«Al momento digitale».

07. Dove ti vedi tra 10 anni?

«Vorrei vedermi realizzata, vorrei vedermi laureata in ciò che desidero, vorrei avere alle spalle altre mille fotografie e vorrei avere le persone che amo ancora con me. Però la vita è un’incognita!»

08. Ultima domanda: hai solo tre aggettivi, quali ti descrivono al meglio?

«Questa è la domanda più difficile fra tutte. Il primo è determinata. Il secondo è sicuramente pessimista. Il terzo è carina&coccolosa (sì, va tutto insieme) con le persone che mi conoscono oltre il 100%!»

 

www.flickr.com/photos/joanasorino
www.facebook.com/pages/Joana-Sorino-Photographer

Joana Sorino - Fotografa_4

Joana Sorino - Fotografa_2

Into my mad world - Joana Sorino fotografa

Joana Sorino - Fotografa_3

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