
Culture. Eat it
22 Marzo 2017
Difficile descrivere a parole una serie televisiva come The Young Pope. Per tanti motivi. È una serie complessa, piena di sfaccettature.
Non sono qui per raccontarvi la sua storia, e lungi da me farlo, di spoiler è piena la rete. Ma sappiate che in The Young Pope le parole pesano, pesano come macigni. E dentro quelle parole va a finire che ti ci ritrovi prima o poi. Qualcuna o più di una ci assomiglia.
Ed è proprio tutta qui la sua complessità, nella scelta di voler descrivere tramite il linguaggio concetti semplici come l’amore, la vita, la fede. Concetti che noi tendiamo a rendere complicati tramite milioni di congetture. Cosa siamo? Cosa è meglio essere? Domande le cui risposte si infrangono nelle parole lapidarie pronunciate nel suo discorso finale da Lenny Belardo:
non ha importanza.
Dove non arrivano le parole giungono le immagini. L’arte.
Perché è anche questo The Young Pope, arte viva. L’opera cinematografica di per sé lo è già da sola, c’è poesia nel racconto visivo, nel dettaglio, nell’ambiente in cui si muove questo papa anticonvenzionale e rivoluzionario. Ma dentro, a ben guadare ci sono un sacco di rimandi (ed è una cosa che a Sorrentino piace molto), che s’inseriscono sin dai titoli di testa. Titoli nei quali troviamo le opere di artisti innovativi e sconvolgenti nella stessa misura del papa proposto da Sorrentino, come Caravaggio, Francisco Hayez o Maurizio Cattelan, accompagnati dalla musica di un altro “mostro sacro” Bob Dylan, resa celebre dal “messia del rock” Jimi Hendrix e reinterpretata per l’occasione da Devlin: All Along The Watchtower.
È bello vedere come l’arte chiami arte. Pittura, cinema, fotografia, musica, poesia si intrecciano, si cercano, si completano sempre. Dentro e fuori da questa serie televisiva. Per questo, oggi, ho deciso di farvi vedere come 10 artisti hanno interpretato a loro modo The Young Pope.
Ognuno ha visto in Lenny Belardo qualcosa di diverso. Ognuno ha raccontato questa storia da una prospettiva diversa. Ognuno ha contribuito a una nuova visione di questo folle quanto geniale papa.
Non vi resta che guardare, apprezzare, gioire. Giudicare “non ha importanza”.
Locandina di Federico Mauro
Locandina di Federico Mauro
“Fan art” di Sophia Miroedova
Locandina di Shaun Lawley
Conceptual art di Dan Gonzales
Poster di Andrew Ahern
Locandina di Malika Favre
Locandina di Ikko Tanaka
Locandina di Aleksander Walijewski
Locandina di Tibor Lovas
Immagine di copertina – illustrazione di Olga Rigkova
Autore

biografia:
Copywriter, folletto tuttofare e mamma con una passione smisurata per la fotografia. La scrittura è una medicina che le permette di esprimere la propria personalità e far emergere la sua vera voce. Meglio di uno psicanalista. Alla perenne ricerca di una strada da seguire, al momento, preferisce perdersi.