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This is not a love song - le rose son stanche di parlar d'amore, anche in musica

Culture. Eat it

8 Aprile 2021

leggi come suona

This is not a love song – le rose sono stanche di parlar d’amore, anche in musica

di Sara Cartelli

Rosse rosse per te ho comprato stasera. La musica italiana ci regala spesso e volentieri rose d’amore. Nel bel paese la rosa è simbolo di passione, corteggiamento, devozione, femminilità.
Ma davvero è sempre così?
No. Secca e lapidaria.
Ve lo rivelo in cinque canzoni cinque che hanno come protagonista lei, la rosa e che incredibilmente no, non parlano d’amore.

Ma quante cose possono dirci le rose

Roses – Mary J Blige

See today
I’m havin’ one of
Them days were
I just don’t
Wanna be bothered
But it seems like
You can’t understand that
Because it’s your way
Or no way
But check this out
It’s my way today
And I’m really, really
Sick and tired
Of you steppin’ into
My little box
When I just don’t wanna be bothered, OK?

Vedi oggi
Sto avendo uno di
quei giorni dove
Semplicemente non
voglio essere disturbata
Ma sembra che
Non riesci a capirlo
Perché è il tuo modo
O in nessun modo
Ma guarda qui
Oggi è il mio modo
E io sono davvero, davvero
stufa marcia
Di te che entri dentro
la mia piccola scatola
Quando voglio solo non essere disturbata, ok?

Mary J Blige sceglie le rose per parlare di PMS ovvero di sindrome premestruale. Roses è nata su suggerimento del suo produttore, nonché marito, Kendu Isaacs che l’ha invitata a descrivere il suo stato emotivo nei giorni che precedono il ciclo.

Roses/Lotus/Violet/Iris – Hayley Williams

And I will not compare
Other beauty to mine
And I will not become
A thorn in my own side
And I will not return
To where I once was
Well, I can break through the earth
Come out soft and wild
Roses, roses, roses, roses, roses

E non confronterò
altre bellezze alla mia
E non diventerò
una spina nel mio fianco
E non ritornerò
dove ero una volta
Beh, posso aprire un varco nella terra
emergere morbida e selvaggia
Rose, rose, rose, rose, rose

Hayley Williams è una cantautrice, nonché frontwoman di quel gruppo meraviglioso che sono i Paramore. Roses/Lotus/Violet/Iris è una canzone molto personale che parla di quanto, per anni, abbia avuto difficoltà a relazionarsi con le altre donne a causa di una relazione dolorosa in cui scarseggiava la fiducia e della situazione del mercato discografico che tende a porre continuamente le donne in competizione tra loro. I fiori sono utilizzati come una metafora per dire alle donne “potete fiorire”, non cedete al confronto, siate voi stesse perché “la rosa non si preoccupa dei colori di una viola”.

 

Where The Wild Roses Grow – Nick Cave and The Bad Seeds

They call me the wild rose
But my name is Elisa Day
Why they call me it I do not know
For my name is Elisa Day
My name was Elisa Day
For my name was Elisa Day

Mi chiamano la rosa selvatica
ma il mio nome era Elisa Day
Perché mi chiamino così non lo so
Dato che il mio nome era Elisa Day
il mio nome era Elisa Day
Dato che il mio nome era Elisa Day

Where the wild roses grow, cantata in coppia con Kylie Minogue, è una delle canzoni più popolari di Nick Cave. Il testo parla di un femminicio, ed è un dialogo tra vittima (Kylie Minogue) e carnefice (Nick Cave). Le rose sono ciò che scandisce i loro incontri e rappresentano “la bellezza” in senso totale, umana e terrestre. Ed è proprio la bellezza del mondo ciò che l’assassino vuole distruggere ed è per questo che sceglie di uccidere “la donna più bella che abbia visto”. Perché “all the beauty must die”, tutta la bellezza deve morire.

 

Bed of Roses – Bon Jovi

‘Cause a bottle of Vodka’s still lodged in my head
and some blonde gave me nightmares
Think that she’s still in my bed
As I dream about movies
They won’t make of me when I’m dead

Perché una bottiglia di Vodka è ancora nella mia testa
Come una certa bionda che mi dà gli incubi
Penso che sia ancora nel mio letto
Mentre sogno dei film
Che non vorranno fare su di me quando morirò

Bed of roses è un modo di dire inglese che indica le cose facili. Il bed of roses di Jon Bon Jovi è l’esatto contrario, perché parla delle sue difficoltà a gestire la vita da rock star e il rapporto con la moglie. La canzone è stata scritta, come da lui ammesso, in hotel durante una tournée mentre era completamente ubriaco. Rappresenta il suo modo per chiedere perdono alla moglie degli eccessi, dei tradimenti e delle continue bugie. È anche una canzone d’amore questa? Sì, anche. E allora perché l’hai messa? Perché a mio parere, è prima di tutto una canzone che scava nell’intimità di Jon Bon Jovi. Una riflessione profonda sulla vita che si trasforma in una considerazione su tutti i suoi aspetti: valori, felicità e anche, ma non solo, amore.

Songs About Roses – Owl John

We don’t need songs about roses
We don’t need your terrible blues
We don’t need songs about roses
All that we ask for is truth.

Non abbiamo bisogno di canzoni sulle rose
Non abbiamo bisogno del tuo terribile blues
Non abbiamo bisogno di canzoni sulle rose
Tutto ciò che chiediamo è la verità.

Owl John sarà sconosciuto ai più, ma il suo album omonimo del 2014, che oltretutto è il primo e l’unico, è una perla di rara meraviglia. Songs About Roses è una canzone di protesta, una canzone che esprime il suo malcontento sullo stato del mondo e della musica che non ha bisogno di una nuova canzone sulle rose ma di qualcosa di nuovo, qualcosa di vero. È una canzone arrabbiata e allo stesso tempo incredibilmente pacata. Non ci resta che chiedere a Owl John, come si possa essere incazzati così dolcemente.

Photos: Sara Cartelli

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Autore

Sara Cartelli

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Sara Cartelli

biografia:

Copywriter, folletto tuttofare e mamma con una passione smisurata per la fotografia. La scrittura è una medicina che le permette di esprimere la propria personalità e far emergere la sua vera voce. Meglio di uno psicanalista. Alla perenne ricerca di una strada da seguire, al momento, preferisce perdersi.

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