
Culture. Eat it
28 Febbraio 2022
Ho ascoltato per la prima volta Silvia Avallone a Pordenonelegge lo scorso settembre.
A coloro che avranno l’occasione di incontrarla nella propria città dico “non perdetevela” perché è lei la miglior divulgatrice dei suoi libri. È a lei che devo la lettura di Un’amicizia, al brillante racconto che viene dalla sua voce, e alla casa editrice Rizzoli che me ne ha fatto dono.
Un’amicizia di Silvia Avallone
Silvia Avallone è una bravissima oratrice, ci si accorge subito di quell’incessante desiderio di comunicare i sentimenti che vibra nella sua voce, e della carica che la caratterizza, che fa venir voglia di immergersi nella lettura di un suo libro.
Nell’adolescenza la ricerca di sé è un continuo tradimento, verso le madri, i padri, verso la società. Chi vogliono che tu sia? Nell’amicizia invece sei tu. Sei libera di essere chi sei, senza aspettative, senza desideri altrui.
Con queste parole inizia a raccontare Un’amicizia, quel tuffo nell’adolescenza di provincia, quel periodo nel quale i legami di amicizia contano quasi più di quelli parentali, quel tempo dove avere un amico o essere stato scelto fra tanti può salvarti.
Ogni ragazzina si infatua della migliore amica del liceo e poi, crescendo, la perde. È un passaggio obbligato. Nessuna ne ha fatto un dramma esistenziale.
Nessuno è così lucido da saperlo mentre vive quegli anni impetuosi, mentre cerca se stesso tra le pareti di una classe che è più di una casa.
Eppure in quell’altalena di umori ed emozioni per qualcuno siamo il o la migliore fra tanti, l’amico o amica al quale confidare i segreti, da chiamare nei momenti bui, con il quale condividere pezzi di vita.
Elisa e Beatrice non sono la metà l’una dell’altra, sono piuttosto due antipodi che delineano quel clichè che vede la timida e invisibile della classe essere avvicinata dalla più popolare e bella.
Dopo di lei ho cercato altre amicizie, ma senza impegnarmi. Dentro di me sapevo che quella magia di segreti e tane in cui nascondersi e giuramenti solenni poteva scoccare solo in quarta ginnasio.
Sono due solitudini che si cercano:
(…) lei davanti e io dietro. Come per molto tempo sarebbe stato: davanti e dietro lo specchio, la macchina fotografica, il computer, lei in luce e io in ombra, lei che parla e io che la ascolto, lei che diventa e io che la guardo.
Un viaggio quello di Silvia Avallone che racconta Un’amicizia a cavallo tra il prima e il dopo internet e i social network, un legame che porta le due protagoniste a compiere scelte che finiranno per allontanarle.
In una tensione continua tra parole e immagine, tra il mondo dell’apparenza e quello della realtà il lettore si fa strada nella bella prosa della scrittrice cercando il punto di rottura del loro rapporto.
Non ho provato empatia per Elisa o per Beatrice, forse perché entrambe troppo lontane dal ricordo che ho della me sedicenne, però qualcosa in me è nato: la voglia di leggere Acciaio, il suo romanzo d’esordio.
Tempo di Lettura
una settimana d'amiciziaPhotos: Sara Cartelli
Autore

biografia:
È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.