Culture. Eat it
3 Aprile 2013
Ago, filo e creatività: tre parole che prendono il nome di Made in Testaccio, azienda creata da tre donne unite da un’amicizia ventennale. Le sue fondatrici, confezionano abiti, complementi d’arredo e accessori…ma non solo, perché mettono a disposizione la loro maestria in corsi chiamati “lezioni ri-creative” dove insegnano a dare nuova vita a vecchi abiti trasformandoli in nuovi oggetti da vivere nel quotidiano.
Il concept alla base è il riciclo tessile, quindi, risparmiare ed evitare sprechi, il tutto con un pizzico di fantasia: delle vecchie maniche di un capotto diventano un cappello o la balza di una gonna una tovaglia…l’impensabile diviene realtà!
Made in Testaccio scegliendo di non gettare via nessun capo ma di donargli, nuovi e inaspettati utilizzi si pone controcorrente al momento attuale, dove la moda detta la legge del nuovo e la funzione degli oggetti è relegata all’istante del loro uso.
Il traguardo è il recupero del mestiere sartoriale, la capacità di leggere oltre al tessuto fine a se stesso vedendo oltre la materia…queste ragazze riescono a dare uno sguardo al passato per portare al presente la tradizione del riutilizzo.