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I tre libri dell'estate 2021

Culture. Eat it

20 Settembre 2021

il libro sul comodino

L’estate 2021 in tre libri prima di sentire il ritorno di settembre sulla pelle

di Ramona Lucarelli

Come dice Kristel nell’articolo di apertura per tornare bisogna prima essere partite, e io quest’estate di viaggi con i miei “amici” preferiti ne ho fatti molti.

Stringo in un abbraccio alcuni libri speciali di cui vorrei farvi dono prima di sentire settembre sulla pelle con la sua aria fresca. Ce n’è per tutti: storie di addii, amore e abbandono, di madri e di figlie, di dolore e di passione.

L’estate 2021 in tre libri

Tre gocce d’acqua

È la storia che si ferma alla bocca dello stomaco, che toglie il fiato, che non ti fa staccare gli occhi dal libro, perché girata l’ultima pagina si desidera solo ricominciare da capo.

C’è qualcosa di ipnotico nelle parole scelte da Valentina D’Urbano, nel racconto di quel meccanismo che scatta tra i protagonisti, così spontaneo, vero, da non chiedersi nemmeno per un secondo se si tratta di finzione.

È questo che fanno gli scrittori, interpretano le crepe degli altri, frugano nei loro nascondigli, anche senza conoscerli. Anche quando se li inventano.

E Valentina D’Urbano ci riesce, si insinua in crepe che sembrano così reali che permettono di immergersi nella storia, di viverci dentro e non serve riconoscersi nella geografia dei luoghi e dei sentimenti per farne parte.

Celeste e Pietro sono fratelli da parte di padre, mentre lui e Nadir lo sono da parte di madre. Pietro è il loro anello di congiunzione. Fin da subito Celeste e Nadir si contendono con ferocia l’attenzione e l’amore di Pietro e in quella strenua guerra al primato di fratellanza scoprono un’attrazione ambigua che a tratti sfocia quasi in una dipendenza.

Quel legame sembra inconfessabile al loro amato Pietro, tanto da trascorrere i successivi trent’anni ad attrarsi, respingersi, ferirsi senza riuscire a pronunciare quelle fatidiche parole.

Nessuno sottrae niente agli altri, le persone non si rubano né direzionano, decidono da sole dove andare.

Valentina d'urbano - tre goccie d'acqua. Il libro.

Un bacio dietro al ginocchio

Ada ed Elisa sono una madre e una figlia, dove finisce l’una e dove inizia l’altra?

Un bacio dietro al ginocchio è la storia del rapporto tra una madre dai sogni infranti e una figlia che cerca di realizzarsi tra aspettative altrui e desideri propri.

Con la sua scrittura Carmen Totaro non finge e non aggiunge nulla che non sia necessario, e finisce così per raccontare personaggi in carne ed ossa.

Ada ed Elisa sono entrambe alle prese con i propri fallimenti: un matrimonio finito la prima, un percorso universitario la seconda.

L’autrice descrive con lucidità un rapporto che affonda nelle proprie miserie tra parole non dette e quelle non ascoltate, pronunciate da due donne figlie di generazioni a confronto.

Così dopo una cena in Darsena a Milano tra madre e figlia scatta qualcosa che porta il loro rapporto al limite del normale, della follia: Elisa non è alle soglie della laurea ma desidera partire per la Gran Bretagna per fare un’esperienza; Ada non chiede, non indaga, si limita a sottolineare l’assurdo della decisione incontrando l’ostilità della figlia.

Perché Ada è così arrendevole nei confronti di Elisa? Perché Elisa serba così tanto rancore da non riuscire nemmeno a guardare negli occhi la madre?

Ritornate a casa, con una scusa, Elisa chiude a chiave la madre nel bagno e se ne va, per poi scomparire. Perché? E cosa accadrà loro?

La storia di Carmen Totaro mi ha ricordato L’Arminuta e al contempo mi ha sorpresa con il suo stile così diretto, senza fronzoli. Carmen Totaro racconta cosa accade ad una madre che della figlia vede la sua proiezione e ad una figlia che tra mancanze e debolezze dalla madre non si sente amata.

Finale aperto, a qualcuno potrebbe non piacere. A me è sembrato necessario.

Libro di Carmen Totaro - un bacio dietro al ginocchio

L’anno del pensiero magico

Joan Didion scrive dell’improvvisa morte del marito riempiendo pagine di smarrimento, fragilità, ricerca di sé. Il libro è il commuovente tentativo di condividere cosa accade a chi perde il compagno di una vita da un secondo all’altro.

È vero che è un libro che fa piangere, o almeno per me l’equivalente è il groppo alla gola che ho sentito crescere ad ogni parola.

Joan ci dice che non si può riavvolgere il nastro del tempo, che se tuo marito muore seduto al tavolo dove ogni sera da quarant’anni cenate insieme nulla potrà impedirti di pensare di non aver avuto abbastanza tempo.

In questo libro il dolore è narrato attraverso la dettagliata sequenza di eventi, fatti, luoghi e persone. Joan chiede a se stessa se suo marito si è sentito compreso, se la vita spesa insieme lo abbia soddisfatto, se avrebbe potuto fare di più nel loro matrimonio. Sono le domande di tutti noi.

E mentre ogni luogo può trasformarsi in un vortice di ricordi che non ci si sente mai pronti ad affrontare, Joan cerca di rialzarsi con il suo tempo e il suo modo.

L’anno del pensiero magico è il libro che ti fa venir voglia di guardare chi ami e stringerlo forte, di fare un sacco di cose insieme e di non dimenticare neanche il dettaglio più insignificante per tenere sempre tutto con sé.

Lo consiglio? A voglia.

L’estate 2021 in tre libri. Siamo tornate, sono tornata.

Joan Didion - l'anno del pensiero magico

Tempo di Lettura

il tempo che impiega una storia ad attrarvi e non lasciarvi andare

Photos: Sara Cartelli

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Autore

Ramona Lucarelli

Per aspera ad astra

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Ramona Lucarelli

biografia:

È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.

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