
Culture. Eat it
12 Dicembre 2013
Portare il rompicapo più conosciuto al mondo in uno spazio urbano. A riuscire in questa impresa è stato il designer e artista spagnolo Javier Lloret, che ha trasformato il museo e centro di sperimentazione Ars Electronica – situato a Linz, in Austria – in un gigantesco cubo di Rubik.
I passanti sono stati i nvitati a provare questa nuova esperienza e ad interagire con l’interfaccia 3D del cubo, dotata di speciali componenti elettronici che permettevano di tenere traccia della rotazione e dell’orientamento. La natura dell’edificio consentiva al giocatore di vedere due lati al medesimo tempo: ciò ha aumentato la difficoltà di risolvere il puzzle, ma non l’ha impedito, perché le facce del cubo potevano essere ruotare e rivoltare infinite volte. Per poter giocare, ogni partecipante era dotato di un joystick che aveva le fattezze di un cubo di Rubik vero e proprio ma senza colori: tramite Bluetooth i dati venivano inviati ad un software che, in tempo reale, modificava toni e luci della facciata.
Javier Lloret, con Puzzle Facade, è riuscito a rendere interattivo e moderno, un gioco senza tempo come il cubo di Rubik e a far risplendere di colore ed energia, per una notte, la città di Linz.