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Instagram può ancora ispirare e ispirarci?

Culture. Eat it

30 Gennaio 2020

storie

Instagram può ancora ispirare o ispirarci?

di Sara Cartelli

Ricordi com’era all’inizio Instagram? Facevamo le foto ai taglieri di prosciutto crudo credendo di essere degli innovatori. E forse degli innovatori lo eravamo davvero, perché dai, ragazzi, avremmo mai scattato una foto al piatto che stavamo per mangiare ai tempi del caro rullino fotografico? Usavamo tutti i filtri messi a disposizione un po’ a casaccio (io ero affezionata a Gingham), ma era stupendo, perché di una cosa sola ci importava: condividere un pezzetto di vita, un’esperienza, un pensiero. Fermavamo gli attimi. Ed erano bruttissime le nostre foto e ancor di più i nostri profili che a guardarli adesso probabilmente inorridiremo, ma una cosa certo non si può negare, eravamo autentici.

E poi cosa ci è successo?

E poi sono entrate in gioco le logiche del marketing. Si è intuito che Instagram era un mezzo da sfruttare, Facebook in primis ha capito che quello era un succo polposo da spremere per benino. La logica del condividere è stata spazzata via da quella del creare in funzione del risultato. Si è capito che quei cuoricini, un po’ per tutti, alimentavano l’autostima e appagavano l’ego. E allora via con le foto che “funzionano”, i posti instagrammabili (che parola brutta), l’engagement rate, gli hashtag che “spingono”, i follower comprati, i gruppi di scambio like e commenti, i selfie perfetti, l’esigenza perenne di mostrarsi, l’orario migliore nel quale pubblicare, i guru, il follow/defollow, le sponsorizzate fatte malissimo, gli influencer, i bot che commentano e adesso sono pure così intelligenti da rispondere alle domande, “l’orange and teal” onnipresente che a un certo punto anche basta. Basta. E mi dico basta da sola perché, mentre scrivo, immagino le persone intente a guardare il numero di follower che salgono e scendono come se fossero di prima mattina alla Borsa Italiana e mi scoppia la testa.

Com’è Instagram oggi

Una volta apprese le regole del gioco, Instagram ha iniziato ad accartocciarsi su se stesso. I gusti e le esperienze hanno incominciato ad omologarsi e la conseguenza inevitabile è stata il riprodursi di immagini, pensieri e parole tutte uguali. Copie, di copie, di copie, di copie. Talmente tante che è impossibile molto spesso risalire all’originale. Il tutto è stato poi aggravato anche dalla velocità del mezzo, che richiede notevole costanza nella pubblicazione dei contenuti. Parliamoci chiaro, se si vuol fare le cose veramente bene, è difficile essere produttivi ad alto livello 6 giorni su 7. Se ci aggiungi pure le stories, stare dietro a tutto diventa un lavoro a tempo pieno. Il problema è che anche chi segue quei contenuti non ce la fa a stare dietro a tutto e, infatti, invece di porre attenzione come una volta, guarda Instagram come se stesse facendo zapping davanti alla tv. Potrai obiettare: “guarda che l’algoritmo aiuta, ti mostra le persone con cui interagisci di più e i contenuti di successo!”.
Ma siamo sicuri che i contenuti di successo siano anche contenuti di valore? Chiudersi in una scatola dove tutto è a nostra immagine e somiglianza o incontra il nostro gusto non ci appiattisce un pochino? Come possiamo trovare l’ispirazione in un mezzo che tende ad omologare anziché a diversificare?

 

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Sì può trovare l’ispirazione su Instagram?

Da come l’ho buttata giù parrebbe una catastrofe. E invece sai che ti dico? Non lo è.
Se Salvador Dalí ha potuto realizzare “la persistenza della memoria”, il famoso quadro che ritrae degli orologi sciolti, ispirato dal Camembert che aveva mangiato a cena significa che possiamo trovare l’ispirazione in qualunque cosa, se cambiamo il nostro modo di guardare alle cose.

Non ti basta come risposta? Hai perso la voglia di stare su Instagram e non ti senti più ispirato?

Allora ti dico una cosa: Instagram siamo noi, quelli che si fanno le foto alle feste con gli amici e le pubblicano senza pensarci due secondi, quelli che ci impiegano una settimana solo a pensare alla foto da fare e anche quelli che riescono ad essere genuini rispettando e comprendendo le regole del gioco.

Instagram è solo un mezzo, la differenza la fanno le persone e tra quelle persone ci sei pure tu.
Se le cose non ti stanno bene, non lamentarti, cambiale.

Scopri

Se sei stufo dei contenuti tutti identici a se stessi, togli il naso dalla sabbia, fai come Cristoforo Colombo e vai alla ricerca della tua personale America. Instagram non è virtuale, è reale, ed è pieno zeppo di gente che merita attenzione e propone contenuti alternativi e di valore. Trovali.

Fatti passare il mal di pancia

Se non sopporti più gli influencer che fanno marchette a destra e a manca smettila di seguirli invece di farti venire l’orticaria. Impara a selezionare.

Esprimiti senza paura

Se pensi che un prodotto sponsorizzato dai più come eccezionale sia in realtà una ciofeca colossale, dillo. Fregatene dei giudizi altrui, la vita non è fatta per piacere a tutti indistintamente.

Sovverti

Se le regole del gioco non ti stanno bene, ribaltale. Pensaci un attimo, hai mai detto a un tuo amico, mentre lo salutavi, “scusami ma non ci sentiremo per una settimana”? Non credo, vi sentirete quando ne avrete voglia entrambi. E allora, se ti secca, perché diamine lo fai con i tuoi follower? Inizia a pensare di fare le cose perché vuoi farle e non perché devi farle. Precisazione: non credo ci sia nulla di sbagliato nell’avvisare i propri follower, questo è un esempio, ne potrei citare molti altri. La crepa si genera nel momento in cui “ci sentiamo in dovere di”. Perché quella sensazione lì è brutta come quando la mattina ti svegli e sai che dovrai affrontare una giornata lavorativa in un luogo che detesti. Liberatene, perché è tossica.

Divertiti

Ritrova il gusto dell’inizio, quello di pubblicare perché spinto da un’esigenza di condivisione e non dalla logica di moltiplicazione (dei like e dei follower). Una volta su tre cerca di non pensare al “ma piacerà?”. Prova a concentrati su quello che fai e non sul risultato.

Sviluppa un pensiero critico e sposta il tuo baricentro

Guarda attentamente i profili su cui cadi e non giudicarli solo sulla base del numero di follower. Se ti capita, qualche volta, cerca di mettere il naso in cose che non incontrano il tuo gusto ma che giudichi meritevoli. Potrebbero inaspettatamente arricchirti.

Se cambi la mentalità, cambia la tua percezione del mezzo e il modo di viverci.

Sii sereno perché il coltello dalla parte del manico, credimi, ce l’hai tu. E tu puoi tornare a sentirti bene lì dentro e contribuire a trasformarlo in un posto in cui essere un po’ meno influenzati e molto più ispirati.

Photos: Sara Cartelli

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Autore

Sara Cartelli

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Sara Cartelli

biografia:

Copywriter, folletto tuttofare e mamma con una passione smisurata per la fotografia. La scrittura è una medicina che le permette di esprimere la propria personalità e far emergere la sua vera voce. Meglio di uno psicanalista. Alla perenne ricerca di una strada da seguire, al momento, preferisce perdersi.

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