Culture. Eat it
9 Novembre 2017
mangia, viaggia, ridi
Un’incredibile scoperta a pochi passi dai Navigli: Vinoir
Milano per noi significa: casa, lavoro, amicizia, famiglia, ma anche novità, cucina, vino, Europa e mondo.
Da Vinoir – Ripa di Porta Ticinese 93 – abbiamo trovato tutto questo, insieme.
Vinoir ha aperto da poco a Milano ed ha fatto subito parlare di sé.
È un posto di condivisione ove è possibile fare sane amicizie e gustare la cucina espressa dello chef. E a noi Rolling Forks piacciono tanto i posti così!
È sufficiente allontanarsi di poco dalla confusione dei navigli per trovare questa enoteca fatta di legno e metallo, in cui il calore umano è subito presente.
Vinoir è famoso soprattutto per l’ampia scelta di vini, tutti naturali ed elencati con passione dai proprietari del bistrot. Le proposte culinarie non sono molte ma sono veramente tutte ricercate e deliziose, in grado di riempire il cuore di gusto.
Noi abbiamo deciso di bere un Nerello Mascalese siciliano prodotto da Kaos (CT), vino acido, maturo e corposo, accompagnandolo con un’ottima battuta di manzo con mayo alle cozze e alga nori, del polpo fritto con patata affumicata e cavolo nero, davvero delicato e morbido.
Di fronte a tutta questa bontà abbiamo continuato con delle semplici tagliatelle all’uovo con funghi porcini che sapevano di autunno per proseguire con un secondo a base di anatra dalla pelle croccante e tenera allo stesso tempo, la cui consistenza era perfetta.
Quello che abbiamo percepito in questo semplice posto di convivialità è stata la sensazione di casa e l’accoglienza di amici col sorriso.
Il passito di Pantelleria con cui abbiamo concluso la serata è stato il perfetto epilogo di un simposio di sapori che avevano un gran buon profumo di novembre.
Milano ancora una volta ci ha saputo stupire. Per questo amiamo così tanto questa città.
F.
Autore
biografia:
Avvocato e brand manager. Amiche e sorelle. Marito e moglie, o forse moglie e moglie. Entrambe condividono le stesse passioni: il cibo, il vino (tanto), i viaggi. Rocambolesche, simpatiche, matte, affette da sindrome di wanderlust. Parigi le ha unite, ora amano perdersi nel mondo e ridere. Per Federica il motto è: “chi più in alto sale, più lontano vede; chi più lontano vede, più a lungo sogna” (W. Bonatti) Per Margherita il motto è: “il mio unico limite: il cielo”.