Penso al presente in bianco e nero, e al passato a colori

Penso al presente in bianco e nero, e al passato a colori.

In quel hic et nunc il presente mi sembra inafferrabile. Io che mi perdo tra i suoi chiaroscuri, nelle decisioni che non ho preso, nei treni che ho perso, negli errori che avrei voluto al volo cancellare per potermi dare una seconda opportunità.

Il passato al contrario mi dà spesso conforto. Lì risiedono i miei ricordi, dei quali ho impressi nitidamente colori e profumi, le storie che amo, gli eventi che mi hanno consegnato parole e pensieri con i quali sento di essere chi sono oggi.

Forse però devo a quell’insieme di istanti chiamato presente qualcosa in più.

Devo al tramonto più di qualche pianto e momento di felicità, a certe albe progetti che hanno dato un senso alla mia vita, ai fiori bianchi del mercato piccole gioie quotidiane, all’uovo della carbonara di ogni sabato, quello giallo e cremoso, punti di goduria indicibili, al cacao del tiramisù peccati di gola infiniti, all’azzurro del mare un senso di calma e irrequietezza che solo lui ha il potere di togliermi e darmi.

E l’azzurro è forse un po’ il mio colore. È di questo colore che immagino la musica di Otis Redding, il divano sul quale leggo, è azzurra la camicia di jeans nella quale mi sento me stessa, sempre, o la poesia di Alda Merini:

Mi sento un po’ come il mare, abbastanza calma per intraprendere nuovi rapporti umani ma periodicamente in tempesta per allontanare tutti, per starmene da sola.

In questo mese che dedichiamo al colore penso a quanto i colori possano raccontare chi siamo e chissà magari svelarci chi vorremmo ancora essere.

E allora, se vi va, vi aspettiamo su Instagram, Facebook e Twitter all’hashtag #ilmiocolorefelice per un racconto caleidoscopico.